Perquisizioni della Guardia di Finanza di Padova nella sede della Porsche Italia in Corso Stati Uniti a Padova. Le perquisizioni svolte delle Fiamme Gialle anche nelle abitazioni di alcuni dirigenti della Casa automobilistica, sono state disposte dalla procura di Padova. L'indagine dei magistrati padovani vuole verificare se sulle auto tedesche sia stato installato nel sistema elettronico delle auto il software in grado di determinare emissioni di gas diverse da quelli comunicati o risultati dai controlli, come avvenuto per le auto del Gruppo Volkswagen, al quale fa capo la stessa Porsche.
"Porsche Italia sta collaborando con l'autorità giudiziaria, come da indicazioni di Porsche AG, ma per quanto a nostra conoscenza non c'è alcun problema con i motori diesel delle vetture Porsche venute in Europa, il problema riguarda le vetture vendute negli Stati Uniti", puntualizza un portavoce della filiale italiana della Casa automobilistica di Stoccarda.
L'operazione e' scattata questa mattina su iniziativa della Procura di Padova che ha in corso una indagine che ricalca le verifiche avvenute il 15 ottobre scorso presso le sedi italiane di Volkswagen e Lamborghini su iniziativa della procura di Verona.
La casa automobilistica tedesca, intanto, si muove per trovare la liquidità necessaria a fronteggiare l'emergenza: firmerà nei prossimi giorni un prestito ponte multimiliardario, nel tentativo di aumentare la solidità finanziaria per affrontare i pesanti costi dello scandalo delle emissioni. Il valore complessivo del finanziamento è di circa 20 miliardi di euro e avverrà con 13 banche per prestiti singoli del valore tra 1,5 miliardi a 2,5 miliardi di euro.
