La virtuosa economia tedesca ha un punto debole: l'alto indebitamento delle sue città. Mentre il pil continua a crescere a beneficio delle casse federali, il rosso di bilancio complessivo dei centri urbani con oltre 100mila residenti, in tutto 72 escluse Amburgo, Berlino e Brema, è passato a 82,8 mld di euro nel 2014, in rialzo rispetto al 2013. A suonare il campanello d'allarme è Ernst & Young in un rapporto in cui si stima tra l'altro che gli oneri di bilancio già da quest'anno aumenteranno ulteriormente sotto il peso delle spese legate all'afflusso di rifugiati.
Le città in esame continuano a beneficiare di tassi di interesse storicamente bassi ma "le cose cambieranno non appena i tassi torneranno a salire", avverte Bernhard Lorentz, analista di Ernst&Young.
Andando nel dettaglio, è Saarbrucken, nel piccolo stato di Saarland, la città più indebitata con 11mila euro di rosso per residente, mentre Braunschweig in Bassa Sassonia vanta il primato opposto con un indebitamento di 452 euro pro capite. Conti sotto pressione anche negli stati federati più popolosi, Renania-Palatinato e Nord Reno-Westfalia: le 4 città più grandi del primo hanno segnato un indebitamento procapite di circa 7mila euro; i 28 centri più importanti del secondo di circa 5mila euro per cittadino. Tra gli altri da notare i 4 comuni più importanti della Baviera con un indebitamento procapite di 3.470 euro, mentre in Bassa Sassonia il dato si ferma a 2.200 euro per abitante.
