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Arriva il codice appalti, via libera Parlamento a delega

14 gennaio 2016 | 18.14
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Arriva il codice appalti, via libera Parlamento a delega

Via libera dell'aula di palazzo Madama al ddl appalti. Con 170 voti favorevoli, 30 contrari e 40 astenuti, l'assemblea ha approvato in via definitiva il disegno di legge delega sul recepimento delle direttive Ue sugli appalti e concessioni. Attraverso il provvedimento vengono adottate tre direttive Ue (sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e postali) e viene riordinata la disciplina in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. Dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, arriva un ''grazie a tutti gli attori di #codiceappalti'' e chiede ''tempi rapidi per la sua attuazione in norme semplici''. ''Da oggi il Paese ha una legge che consente trasparenza, efficacia e legalità nelle opere pubbliche''.

Il parlamento ha introdotto delle modifiche, sulle modalità e sui termini per l'esercizio della delega da parte del governo, che dovranno essere inseriti in due decreti legislativi. Il primo provvedimento, che recepisce le direttive europee, dovrà essere emanato entro il 18 aprile 2016; il secondo provvedimento, che dovrà contenere le misure per il riordino complessivo della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, dovrà essere adottato entro il 31 luglio. L'esecutivo potrà anche adottare un unico decreto legislativo entro il 18 aprile.

Relativamente alle modalità e alle procedure per l'esercizio della delega, il Consiglio di Stato e la Conferenza unificata dovranno pronunciarsi entro 20 giorni dalla trasmissione degli schemi dei decreti legislativi. I dlgs dovranno essere anche trasmessi alle commissioni parlamentari competenti per materia e per profili finanziari, che avranno 30 giorni di tempo per pronunciarsi.

L'adozione dei decreti delegati dovrà rispettare alcuni principi e i criteri direttivi. E' vietata l'introduzione o il mantenimento di livelli di regolazione superiori a quelli minimi, richiesti dalle tre direttive che si intendono recepire (gold plating). Dovrà essere adottato un unico testo normativo, il 'Codice degli appalti pubblici e dei contratti di concessione', che dovrà sostituire il vigente 'Codice dei contratti pubblici'. Sono previsti, inoltre, la ricognizione e il riordino del quadro normativo vigente nelle materie degli appalti pubblici e delle concessioni.

I decreti delegati dovranno rispettare il principio di armonizzazione delle norme in materia di trasparenza, pubblicità e tracciabilità delle procedure di gara e delle fasi successive, insieme al rispetto dei criteri di sostenibilità energetica e ambientale. All'Anac viene assegnato un ruolo di primo piano, grazie al rafforzamento delle sue funzioni; dovranno essere individuati anche i casi in cui l'Autorità anticorruzione sarà tenuta a trasmettere alle Camere apposite relazioni. L'Anac dovrà anche gestire un apposito sistema, di qualificazione delle stazioni appaltanti e riorganizzazione delle funzioni delle.

Novità in arrivo anche per i soggetti partecipanti alle gare, in particolare sul fronte economico, con la riduzione degli oneri documentali ed economici. Sarà possibile utilizzare il documento di gara unico europeo (Dgue), e vengono semplificate le procedure di verifica, da parte delle stazioni appaltanti, attraverso la revisione dell'attuale sistema Avcpass. Dovranno essere garantiti livelli adeguati di pubblicità e trasparenza delle procedure, anche per gli appalti pubblici e i contratti di concessione sotto la soglia di rilevanza europea.

Con il nuovo codice dovrà diminuire il numero delle stazioni appaltanti, attraverso forme di aggregazione. Allo stesso tempo di dovrà procedere al rafforzamento di organizzazione, di gestione e di controllo delle strutture. Dovranno essere istituiti l'albo nazionale delle commissioni giudicatrici e dei responsabili dei lavori, dei direttori dei lavori e dei collaudatori. Inoltre si dovrà procedere alla revisione e semplificazione dei sistemi di garanzia, per l'aggiudicazione e l'esecuzione degli appalti pubblici, insieme al miglioramento delle condizioni di accesso al mercato degli appalti pubblici.

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