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Acqua: Istat, in Sicilia problemi per 1 famiglia su 4, in Trentino 1 su 100/Adnkronos

14 febbraio 2016 | 13.59
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In Sicilia una famiglia su quattro non può fare affidamento sul bene più prezioso per l'uomo: l'acqua. La situazione è decisamente migliorata negli anni, passando dal 31,9% di giudizi negativi sull'erogazione dell'oro blu nelle abitazioni registrato nel 2005 al 24,1% del 2014 (-7,8 punti), ma resta ancora difficile per gli abitanti dell'isola. I numeri fanno riflettere ancora di più se confrontati con quelli di un'altra regione, il Trentino Alto Adige, dove meno di una famiglia su 100 denuncia delle irregolarità. I dati, contenuti nelle tabelle dell'Istat ed elaborati dall'Adnkronos, mostrano che nell'arco di un decennio il fenomeno a livello nazionale è decisamente calato, passando dal 13,8% all'8,6% (-5,2 punti percentuali).

La Sicilia non è l'unica isola a denunciare le gravi difficoltà legate al servizio idrico; anche in Sardegna il problema riguarda un numero non trascurabile di famiglie (15,4%). Alla regione va il merito di aver ridotto più di tutti gli altri enti il disagio (-13,7 punti rispetto al 2005); ciò nonostante si colloca al secondo posto per disagi nella distribuzione di acqua.

Esaminando le diverse zone del paese emerge che gli abitanti del nord devono affrontare minori difficoltà, con disagi denunciati dal 3,4% delle famiglie (nel 2005 erano il 7,3%). Scendendo lo stivale, nelle regioni del centro a denunciare disservizi è il 9,2% delle famiglie (nel 2005 era il 13,1%); mentre nel mezzogiorno il problema interessa il 16,1% delle famiglie (era il 23,8% nel 2005).

Le regioni dove sono più numerose le denunce di disservizi sono anche quelle dove è maggiore la dispersione dell'acqua immessa nelle reti. In Sicilia raggiunge il 45,6% e in Sardegna arriva addirittura al 54,8% (dati dell'ultimo censimento Istat delle acque per uso civile 2012). Quasi la metà dell'acqua immessa viene dispera anche in Molise (47,2%), in Campania (45,8%), nel Lazio (45,1%) e nel Friuli Venezia Giulia (44,9%).

E anche nelle regioni più 'virtuose' la dispersione idrica resta comunque elevata, in Valle d'Aosta arriva al 21,9%, in Emilia Romagna al 25,6% e in Lombardia al 26,5%. In media, nel paese, oltre un terzo dell'acqua che viene immessa nel servizio idrico viene dispersa (37,4%). Tradotto in volumi vuol dire che se per ogni abitante vengono erogati 385 litri d'acqua potabile al giorno, a destinazione arrivano solo 241, quindi per strada si perdono ben 144 litri.

Nella tabella che segue viene riportata la percentuale di famiglie che denuncino irregolarità nel servizio di erogazione dell'acqua nelle loro abitazioni nel 2005, nel 2014 e la differenza percentuale tra i due periodo. Oltre ai dati relativi alle regioni vengono riportati anche quelli raggruppati per aggregati territoriali: Nord (Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna); Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio); Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna).

Regione/Area...............2005................2014..........differenzza%

Piemonte......................9,7%...............2,8%............-6,9

Valle d'Aosta.................5,5%...............3,3%............-2,2

Lombardia....................7,2%...............3,1%.............-4,1

Trentino-Alto Adige.......2,3%...............0,7%.............-1,6

Veneto.........................8,2%...............3,9%.............-4,3

Friuli-Venezia Giulia.......4,3%................2,7%............-1,6

Liguria..........................6%...................2,7%...........-3,3

Emilia-Romagna.............6,6%...............5,1%...........-1,5

Toscana.......................14,5%...............7,7%...........-6,8

Umbria.........................12,6%..............7,4%............-5,2

Marche...........................5,9%..............4,6%...........-1,3

Lazio.............................14,2%............11,4%...........-2,8

Abruzzo.........................15,5%............15%..............-0,5

Molise............................15,1%..............9,8%...........-5,3

Campania.......................19,7%..............9,5%.........-10,2

Puglia.............................15,2%..............8,9%..........-6,3

Basilicata........................18,3%.............10,5%.........-7,8

Calabria..........................35,5%..............32,2%........-3,3

Sicilia.............................31,9%...............24,1%........-7,8

Sardegna.......................29,1%...............15,4%.......-13,7

Nord..............................7,3%.................3,4%..........-3,9

Centro..........................13,1%.................9,2%.........-3,9

Mezzogiorno.................23,8%................16,1%.........-7,7

Italia............................13,8%.................8,6%.........-5,2

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