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Fisco, Cremonese: "Controlli non devono dimenticare confronto"

03 marzo 2016 | 17.13
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Fisco, Cremonese:

"I dati sulla crescita dell’impiego del fattore tecnologico da parte dell’agenzia delle Entrate nella lotta all’evasione rappresentano un segnale positivo. È infatti anche grazie all’utilizzo dell’incrocio delle varie banche dati che si sono registrati incassi record nel 2015. La direzione è quella giusta, anche se la strada da percorrere è ancora lunga, basti pensare che dei circa 13 milioni di servizi erogati nello scorso anno, oltre dieci milioni sono stati effettuati ancora presso i vari uffici". Ad affermarlo è il fiscalista e docente della Luiss, Angelo Cremonese in un articolo pubblicato su 'Il Sole 24 Ore'.

Uno dei fattori su cui si è molto puntato nel new deal in tema di recupero del gettito, sottolinea Cremonese, "è stata la nuova strategia della compliance. Viene considerato un successo la risposta positiva a più della metà delle oltre 300mila comunicazioni spedite dal fisco con l’invito a rettificare spontaneamente errori e omissioni versando le imposte mancanti e applicando sanzioni ridotte".

Non è certamente stato ancora raggiunto l’obiettivo, prosegue il fiscalista, "di un nuovo rapporto con i cittadini improntato sulla fiducia e sulla trasparenza ma qualche passo su questa via va registrato. Anche la riduzione dei tempi per l’erogazione dei rimborsi e l’aumento della celerità delle risposte agli interpelli ha contribuito positivamente".

In questo scenario, sottolinea ancora Cremonese, "rischia di suonare apparentemente contraddittoria la dichiarazione del direttore delle Entrate, Rossella Orlandi che, stigmatizzando il comportamento dei circa 150mila contribuenti che non hanno ancora accolto l’invito del fisco, prospetta per questi 'il lato oscuro dell’accertamento'. In particolare a fronte dei buoni risultati sulle comunicazioni riguardanti le ritenute, le plusvalenze e altre voci, si è registrato un flop delle comunicazioni inviate ai fornitori per quanto riguarda lo spesometro".

La tecnologia, rileva il docente, "aiuta a semplificare i rapporti con i cittadini, che tuttora soffrono a causa dell’insopportabile carico fiscale e del ricorrente caos legislativo". La tutela del contribuente onesto, aggiunge, "passa infatti necessariamente per una fase preliminare di contraddittorio e di verifica delle eventuali incongruenze. Potranno essere dunque utilizzati questionari e incontri mirati per il chiarimento delle diverse posizioni, senza giungere in ogni caso all’avvio di una procedura di accertamento".

Questo momento importante in cui si cerca di modificare una cultura di rapporti fondata sulla diffidenza, profondamente radicata nel tempo, sottolinea Cremonese, "deve essere quello in cui si sceglie se tentare di conquistare la fiducia dei contribuenti con un atteggiamento improntato alla collaborazione, ovvero, cercare un risultato ancora una volta fondato sulla forza persuasiva degli strumenti adoperati. In tale scelta deve essere chiaro che la sola deterrenza potrà pur portare, nel breve periodo, al raggiungimento di obiettivi positivi in termini di gettito ma mancherebbe di farci cogliere il risultato più significativo in termini di civiltà", conclude.

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