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Corte dei Conti Ue: "Commissione Europea poco rigorosa su procedure bilancio"

19 aprile 2016 | 18.41
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La Commissione Europea "non è abbastanza rigorosa" nell’attuare la procedura per i disavanzi eccessivi (Pde), concepita per mantenere in ordine le finanze pubbliche degli Stati membri dell’Ue, "non applica la procedura in maniera coerente" e "non è abbastanza informata di quanto accade in realtà". Lo sostiene la Corte dei Conti Europea, il 'guardiano' delle finanze dell'Ue, secondo la quale l’azione della Commissione non è sufficientemente approfondita per quanto riguarda il monitoraggio delle riforme strutturali, che per la Corte è di importanza "essenziale": l’attenzione è concentrata sugli "aspetti giuridici della procedura", anziché sulle riforme effettive. 

La Corte ritiene che gli sforzi compiuti dalla Commissione per adattare e razionalizzare la Pde "rappresentino indubbiamente un segnale molto positivo", ma giunge alla conclusione che la Commissione "non sia stata abbastanza efficace nell’ottenere dati affidabili dagli Stati membri e che non stia applicando la procedura in maniera coerente". 

I paesi dell’UE hanno convenuto di limitare il disavanzo pubblico su base annua al 3% del Pil e il debito pubblico complessivo al 60 % del Pil. La Pde è una procedura, articolata in più stadi, volta a correggere i livelli di indebitamento divenuti troppo elevati. Gli auditor della Corte hanno esaminato l’attuazione, da parte della Commissione, della Pde tra il 2008 e il 2015, prendendo in considerazione sei Stati membri: Cipro, Repubblica Ceca, Francia, Germania e Malta.

Gli esperti della Corte hanno constatato che la Commissione non ha usato appieno i propri poteri per far assolvere l’obbligo di fornire dati completi e far rispettare le raccomandazioni in materia di azioni correttive. Inoltre, non è riuscita a fornire riscontri adeguati sulle relazioni degli Stati membri, dedicando all’analisi "risorse insufficienti" e "tenendo in maniera inappropriata la documentazione".

Nonostante i miglioramenti negli anni recenti, a giudizio della Corte, sono "ancora scarse" le informazioni accessibili al pubblico sulle ipotesi e sui parametri della Commissione relativi ai dati, nonché sulla sua interpretazione dei concetti chiave. In aggiunta, anche negli ambiti in cui la Commissione ha definito chiare regole interne, può sempre decidere di discostarsi dalla procedura stabilita, il che "solleva dubbi circa l’attendibilità complessiva delle sue valutazioni".

"La Commissione svolge un ruolo cruciale nell’assicurare il corretto funzionamento della procedura per i disavanzi eccessivi - dichiara Milan Martin Cvikl, il membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione - ma deve essere più rigorosa. Non è abbastanza informata di quanto accade in realtà e non sta applicando la normativa in maniera coerente".

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