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Banca Etruria, Guardia di finanza nella sede di Arezzo

04 maggio 2016 | 13.17
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Una sede di Banca Etruria (Foto Fotogramma)
Una sede di Banca Etruria (Foto Fotogramma)

Guardia di finanza nella sede di Banca Etruria ad Arezzo. I militari del nucleo speciale di polizia valutaria stanno operando nelle sede della banca per acquisire documenti. Secondo quanto si è appreso l'acquisizione di documenti presso la sede centrale è stata disposta dalla procura di Civitavecchia che sta indagando in relazione al suicidio del pensionato Luigino D'Angelo, che aveva perso i suoi risparmi e si era tolto la vita il 28 novembre scorso.

Intanto oggi il gup del Tribunale di Arezzo, Anna Maria Loprete, non ha ammesso la costituzione delle oltre 200 parti civili rappresentate da ex obbligazionisti ed ex azionisti nel procedimento in corso per ostacolo alla vigilanza nei confronti degli ex vertici di Banca Etruria. Unica parte civile ammessa è stata la Banca d'Italia, parte offesa secondo l'ipotesi della Procura. La decisione è stata presa stamani nel corso della terza udienza preliminare fissata a seguito della richiesta di rinvio a giudizio per l'ex presidente di Banca Etruria Giuseppe Fornasari, dell'ex amministratore delegato Luca Bronchi e dell'ex direttore centrale Davide Canestri. Ex obbligazionisti ed ex azionisti di Banca Etruria, insieme ad alcune associazioni di tutela dei consumatori, chiedevano di poter entrare nel processo per ottenere eventuali risarcimenti. I giudice ha rigettato la costituzione di parte civili di oltre 200 soggetti non ritenendo un danno diretto per le vittime del Salva-Banche il reato per il quale si procede, ovvero l'ostacolo alle autorità di vigilanza.

La Procura era rappresentata in udienza dal procuratore capo Roberto Rossi e dal pm Julia Maggiore che fa parte del pool di magistrati che si occupa delle inchieste sul dissesto di Banca Etruria, si era pronunciata a favore dell'ammissione di tutte le parti civili. La difesa dei tre imputati aveva richiesto l'esclusione di tutte le parti civili, così come la Banca d'Italia che si riteneva l'unica parte offesa dal reato. I tre ex vertici della vecchia Banca Etruria sono accusati dalla Procura di Arezzo, diretta dal procuratore Roberto Rossi, di ostacolo alle autorità di vigilanza, avendo fornito dati non veritieri sulla situazione dell'istituto di credito alla Banca d'Italia. Si tratta del primo filone di indagine arrivato a conclusione sul dissesto dell'istituto di credito aretino, commissariato nel febbraio 2015.

Rito abbreviato per Fornasari, Bronchi e Canestri - Processo con rito abbreviato per l'ex presidente di Banca Etruria Giuseppe Fornasari, l'ex amministratore delegato Luca Bronchi e l'ex direttore centrale Davide Canestri, accusati di ostacolo alla vigilanza. L'udienza si terrà l'8 giugno. Lo ha stabilito il gup del Tribunale Arezzo, Annamaria Loprete, che ha accolto la richiesta di rito abbreviato avanzata dagli avvocati dei tre imputati durante l'udienza preliminare di stamani. I tre imputati, dunque, saranno giudicati sulla base delle prove raccolte e depositate dalla Procura.

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