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Terna, con 'Sorgente-Rizziconi' verso l'unità energetica nazionale

29 maggio 2016 | 11.31
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Terna, con 'Sorgente-Rizziconi' verso l'unità energetica nazionale

Con l’entrata in esercizio del nuovo elettrodotto “Sorgente-Rizziconi”, Terna elimina l’ultimo “collo di bottiglia” creando le condizioni per annullare il differenziale di prezzo presente tra la Sicilia e il resto del Paese: l’Italia è ora tutta connessa dal punto di vista elettrico, con una linea ad alta tensione che collega la Sicilia alla Valle d’Aosta.

L’opera, inaugurata ieri alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dell’Amministratore Delegato di Terna Matteo Del Fante, consentirà di utilizzare meglio la produzione rinnovabile siciliana, soprattutto eolico e fotovoltaico, per oltre 700 MW.

L’opera rappresenta un primato tutto italiano: lunga 105 km, utilizza il più lungo cavo sottomarino a corrente alternata del mondo (38 km e una profondità massima di 376 metri), consente di aumentare la capacità di trasporto dell’energia fino a 1.100 MW. Sul lato siciliano, a Sorgente e Villafranca, e in Calabria, a Scilla e Rizziconi, saranno in funzione quattro stazioni elettriche ad alta tecnologia per il trasporto dell’energia in sicurezza.

Nella stazione elettrica di Scilla è stata realizzata la struttura blindata più grande in Europa. Moderni tralicci monostelo a impatto ridotto sosterranno l’elettrodotto nel tratto aereo delle due Regioni, per una lunghezza complessiva di 60 km. Per l’approdo del cavo in Calabria sono stati realizzati – per eliminare l’impatto sull’ambiente – il più profondo pozzo verticale (quasi 300 metri dentro la montagna) e il più lungo tunnel orizzontale (2,8 km) per cavi ad altissima tensione mai costruiti fino ad ora al mondo.

Sul lato calabrese il corridoio formato dal tunnel e dal pozzo ospita in modo del tutto invisibile i cavi elettrici del collegamento che arrivano dal mare e vanno direttamente alla stazione elettrica di Scilla a oltre 600 metri di altitudine, senza impatto esterno né sulla spiaggia né sulla zona naturalistica protetta circostante.

Il progetto riguarda 2 province (Messina e Reggio Calabria) e 21 Comuni (Taurianova, Roccavaldina, Torregrotta, Rizziconi, Scilla, Valdina, Oppido Mamertina, Sinopoli, Cosoleto, Saponara, Spadafora, Varapodio, Pace del Mela, Rometta, San Pier Niceto, Monforte San Giorgio, San Filippo del Mela, Sant'Eufemia d'Aspromonte, Condrò, Venetico, Villafranca Tirrena).

Il risparmio stimato con la nuova opera sarà, a partire da oggi, pari a circa 600 milioni annui che si vanno ad aggiungere agli oltre 7 miliardi di risparmi già generati dal 2005 attraverso il miglioramento che Terna ha apportato al sistema elettrico italiano con investimenti pari a circa 10 miliardi di euro.

Per il progetto, Terna ha investito negli ultimi 5 anni oltre 700 milioni di euro, uno dei più imponenti investimenti della storia del Gruppo. Il lavoro ha impegnato 150 aziende fra fornitori e realizzatori, di cui il 90% tutti italiani. Nel periodo sono stati complessivamente occupati più di 2.000 lavoratori.

Grazie all’abbattimento di 114 km di elettrodotto, pari a 400 tralicci obsoleti, potranno essere recuperate 2.500 tonnellate tra acciaio, alluminio, vetro e calcestruzzo per un peso complessivo pari a circa 10 Statue della Libertà e liberati 228 ettari di territorio, pari a circa 250 campi da calcio.

In Sicilia e Calabria, Terna ha programmato, complessivamente, oltre 2 miliardi di euro di investimenti per ammodernare e potenziare la rete elettrica.

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