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Bankitalia, al centro delle Considerazioni di Visco 'riscatto' banche e riforme

30 maggio 2016 | 18.42
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Domani l'assemblea di Via Nazionale a Palazzo Koch

Bankitalia, al centro delle Considerazioni di Visco 'riscatto' banche e riforme

Il 'riscatto' delle banche, che hanno vissuto un anno difficile, quanto meno 'impegnativo', e devono puntare su efficienza e trasparenza per ritrovare la fiducia del Paese e dei risparmiatori; la politica economica e le riforme necessarie per tornare su un percorso di crescita solida, perché la politica monetaria della Bce, essenziale per evitare il peggio, da sola non può bastare. Nelle Considerazioni finali che il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco leggerà domani di fronte alla platea dell'assemblea annuale ci sarà spazio, come da tradizione, per analisi e valutazioni sul sistema bancario, soprattutto sul fronte della Vigilanza, e per le indicazioni rivolte alla politica, e al governo in particolare.

Da una parte, le difficoltà degli istituti di credito: i salvataggi e la futura vendita delle quattro good bank, le sofferenze che restano un problema e le aggregazioni, quelle fatte e soprattutto quelle da fare, che rappresentano una strada obbligata per assicurare maggiore capacità di competere e scongiurare il rischio che si possano riaccendere in futuro pericolosi focolai di crisi. Senza dimenticare il tema, cruciale, della trasparenza e del risparmio tradito, con comportamenti che Visco non ha esitato a definire scorretti, arrivando a individuare episodi di 'mala gestio' che comportano, al netto dei risvolti giudiziari, evidenti danni di reputazione.

Dall'altra, l'azione della Bce pienamente condivisa da Via Nazionale, con i tassi d'interesse al minimo storico che servono in questa fase ma che non possono essere eterni, e il contributo che spetta invece alle politiche nazionali: dal fisco al mercato del lavoro, dalla contrattazione a una pubblica amministrazione più efficiente i temi sul tavolo sono quelli che più volte il Governatore ha affrontato nelle sue uscite pubbliche. E il leit motiv, con ogni probabilità, sarà lo stesso di sempre: 'Riforme strutturali per crescere'.

L'attenzione di Visco sarà rivolta anche all'interno di Via Nazionale, in una fase di profonda trasformazione per l'istituzione, sul fronte dell'organizzazione, dell'assetto di governance, della partecipazione al capitale. Oggi Bankitalia, dopo la riforma dello Statuto, è una public company a partecipazione diffusa e si è aperto un mercato per le quote finora detenute dai principali istituti di credito. Una trasformazione necessaria, evidenzierà il Governatore, pur ribadendo con decisione che mai i partecipanti al capitale ne hanno influenzato la funzione istituzionale.

Il ruolo di Bankitalia è per definizione strettamente legato alla sua funzione principale, quella di vigilanza sul sistema bancario. Il numero uno di Via Nazionale rivendicherà gli interventi e le soluzioni individuate per affrontare i problemi, molti, che sono emersi nell'ultimo anno. Un riferimento inevitabile sarà all'architettura del decreto salva-banche, a cui Bankitalia ha contribuito anche nell'ottica di limitare i danni per azionisti e risparmiatori, vista anche l'introduzione delle norme sul Bail-in. Norme che, ribadirà Visco, vanno riviste e corrette. Altrettanto probabile che il Governatore dedichi un passaggio ampio delle sue Considerazioni al tema delle sofferenze, 'malattia' peculiare del nostro sistema su cui c'è ancora molto da fare, e sulle potenzialità di uno strumento come il Fondo Atlante, chiamato a intervenire su questo fronte e su quello, altrettanto caldo, del sostegno nelle operazioni di ricapitalizzazione delle banche in difficoltà.

Visco ribadirà che il sistema, nel suo complesso, è solido. Ma è evidente che non farà sconti alla banche vigilate. Alle grandi, a partire da Unicredit che sta vivendo una nuova fase di transizione con l'avvicendamento al vertice e un aumento di capitale che per molti osservatori appare inevitabile. E alla piccole, popolari e non, che in diversi casi, senza i dovuti interventi, rischiano di diventare nuovi 'casi' pericolosi. Come dire, è bene che dopo il salvataggi di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara si eviti di commettere gli stessi errori del passato.

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