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Pagamenti: Meregalli (PayPal), con smartphone funzionano se sono semplici

07 giugno 2016 | 12.19
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Pagamenti: Meregalli (PayPal), con smartphone funzionano se sono semplici

La chiave per il successo degli acquisti via smartphone è la user experience. In sostanza, la possibilità di rendere molto semplice il processo. “Presentare l’offerta sullo schermo del computer di casa è facile, c’è più spazio. Ma su smartphone non è così, lo spazio è ristretto. E circa un terzo di chi compra on line usa un dispositivo mobile per farlo”, spiega all’Adnkronos Angelo Meregalli, general manager di PayPal Italia. C’è quindi interesse da parte degli utenti verso questo nuovo mercato che di fatto permette di comprare senza tirare fuori il portafogli, senza girare con carte di credito, possibilmente in sicurezza.

“I pagamenti mobile sono in grande crescita, ma è anche vero che gli acquisti fatti tramite smartphone non sostituiranno il desktop, che resterà ben sopra la metà. Su alcune merci ha più penetrazione”, aggiunge Meregalli.

C’è poi un altro fattore importante che influisce sul processo, quello della multicanalità. “E’ possibile che l’acquisto che si fa tramite smartphone o tablet sia iniziato da un’altra parte, ad esempio da una newsletter arrivata nell’email che è stata letta a casa”.

E c’è di più: “A volte si passa per lo smartphone quando si compra, ma la spesa finale è nel negozio. Il telefono di chi acquista in questi casi è lo strumento per leggere i commenti di altri utenti sul prodotto e per verificare se da qualche altra parte ci sia una migliore offerta”, spiega il top manager. Oppure si inizia in negozio, provando l’oggetto, magari un capo d’abbigliamento, che però poi si comprerà mentre si passeggia per strada con lo smartphone, approfittando di un prezzo più basso che di solito caratterizza l’acquisto on line.

Insomma, una matassa di possibilità indicate dal general manager di PayPal, che ne tira fuori un’altra: “C’è un fenomeno emergente, quello delle società che vendono servizi digitali ma che non hanno presenza on line”.

Come la città di Milano, ad esempio, “che ha un’app – dice Meregalli – attraverso la quale si possono pagare in mobilità i servizi che il comune offre, come i biglietti dell’autobus”. Ma non solo: con lo smartphone e PayPal “si pagano taxi, sosta nelle strisce blu, la benzina”. Ma allora prenderanno sempre più piede nel futuro questi sistemi di pagamento? La risposta del general manager è semplice: “L’adozione di queste soluzioni è come una palla di neve: più la rotoli più cresce”.

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