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Pagamenti: Romani (Sia), per digitali competizione tra banche e nuovi player

07 giugno 2016 | 12.49
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Pagamenti: Romani (Sia), per digitali competizione tra banche e nuovi player

In Europa il futuro dei pagamenti digitali è in fermento ma ancora molto incerto. Nell'arco dei prossimi anni i consumatori potrebbero infatti utilizzare soluzioni mobile che includono anche pagamenti (i cosiddetti wallet) di grandi produttori o player Internet come ad esempio Apple, Samsung e Google. Oppure potrebbero continuare a utilizzare servizi innovativi via smartphone e tablet offerti dalle banche del Vecchio Continente. Non si tratta però di un percorso privo di ostacoli, anzi. La competizione tra il mondo bancario e questi nuovi player sarà fortissima. Tutto ruota intorno alla relazione con il cliente, ovvero la possibilità di accompagnarlo durante l’esperienza di pagamento guidandolo con gli strumenti e le soluzioni più adeguate.

"Nel corso di quest'anno ci sarà una molteplicità di offerte di nuovi servizi su piattaforme mobile. I cittadini europei se ne renderanno conto e potranno iniziare a scegliere quelli che giudicheranno migliori in termini di semplicità d’uso, convenienza e sicurezza", commenta all'Adnkronos Nicolò Romani, responsabile dell'Innovation Lab di Sia. "Pensiamo che nel 2018 possa arrivare il responso definitivo del mercato. Anche se la realtà è ancora complessa: telco, Internet company e banche sanno di giocare una partita rilevante, nella quale il consumatore è al centro e va coinvolto con servizi sempre più attrattivi. Insomma, la 'war of wallet' è cominciata”, continua Romani.

In questa sfida, i pagamenti in tempo reale (o 'instant payments') potrebbero giocare un ruolo fondamentale. La Banca Centrale Europea ha attivato un gruppo di lavoro per la definizione delle linee guida che le soluzioni di instant payments dovranno seguire, in considerazione della forte crescita dei volumi prevista nei prossimi anni. Nel frattempo Eba Clearing (controllata da 53 tra i principali istituti di credito europei e che collega 4.800 tra banche e istituzioni finanziarie dell’area Sepa) ha affidato a Sia, la società italiana specializzata in pagamenti digitali, lo sviluppo di un’infrastruttura pan-europea di instant payments da realizzare entro la fine del 2017.

Sia ha comunque già lanciato sul mercato una sua soluzione per inviare e ricevere denaro in tempo reale via app, denominata Jiffy, cui hanno finora aderito 23 gruppi bancari italiani, che assieme rappresentano oltre l'80% dei conti correnti nazionali. Recentemente il servizio ha tagliato il traguardo degli oltre 300mila utenti registrati. Cifre importanti a livello nazionale, ma Jiffy punta molto più in alto: "In Europa ci sono circa cinquanta sistemi di pagamento p2p (person to person). Due di questi sono considerati i più importanti, uno nel Regno Unito con circa due milioni di utenti e uno in Danimarca. Ma si scambiano sterline o corone".

Ad oggi Jiffy, basato su bonifico Sepa, "è il servizio leader nell’area euro per i pagamenti P2P via smartphone. In un contesto di mercato che sta evolvendo rapidamente con l’ingresso di nuovi player e in un quadro normativo a favore di un sempre maggior accesso agli strumenti di pagamento, Sia - prosegue Romani - ha avuto il coraggio di investire su qualcosa di davvero innovativo scommettendo sulle banche. Oggi concorriamo come player di riferimento e il nostro sguardo è rivolto costantemente all’Europa e alle sue banche perché un singolo Paese da solo non potrà mai affermare uno standard. Quello che è certo è che l’Ue ha come obiettivo quello di semplificare i pagamenti tra cittadini, facilitando quindi lo scambio in tempo reale di denaro tra le banche che appartengono all’area Sepa".

E intanto, in Italia la roadmap definita per Jiffy è chiara: "Oggi offriamo trasferimenti di denaro tra persone. Ma stiamo già testando su Bergamo con Ubi Banca anche i pagamenti P2B, ovvero tra privati ed esercenti come bar, edicole o liberi professionisti che operano in mobilità, ad esempio tassisti, idraulici. E in futuro offriremo la possibilità di pagare in modo completamente digitale anche i servizi della pubblica amministrazione, ad esempio mense scolastiche o multe", conclude Romani.

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