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Mare, nel Lazio inquinamento al top: Roma la provincia peggiore

28 giugno 2016 | 19.14
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Oltre la metà dei punti campionati lungo le coste del Lazio dai tecnici di Goletta Verde (la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio delle coste e delle acque italiane) presenta cariche batteriche elevate: ben 16 punti su 23 che ricevono quindi un giudizio di inquinato o fortemente inquinato, con la provincia di Roma a far da padrona del mare inquinato con 11 punti su 11.

Scarichi abusivi o non controllati che continuano a finire direttamente sulle spiagge e il deficit depurativo restano i principali fattori che continuano a mettere a dura prova il mare del Lazio per Legambiente che chiede a Regione e amministrazioni comunali, di costa e dell’entroterra, di risolvere i deficit depurativi ancora presenti.

Goletta Verde oggi chiude a Terracina la sua tappa laziale. E anche a Terracina i tecnici hanno scovato un punto inquinato, alla foce del canale Sisto, che merita immediati approfondimenti da parte delle autorità preposte per fermare il carico inquinante che arriva a mare. Fanno ben sperare, invece, i due campionamenti effettuati nello specchio acqueo sotto al Monumento naturale Tempio di Giove Anxur, presso la Torre Gregoriana (scarico ex-depuratore) e presso la Scogliera di Levante (sorgente Acqua Magnesia), con risultati “entro i limiti” di legge.

In provincia di Latina solo un terzo dei campionamenti ha evidenziato cariche batteriche elevate: a Formia (spiaggia foce rio Santacroce) con giudizio di “fortemente inquinato”; a Terracina (foce del canale Sisto) e a Gaeta (foce del torrente Lorgato) con giudizio di “inquinato”. Nella norma, invece, i due prelievi a Terracina; Latina (foce dell’Astura); Sabaudia (foce del canale Torre Paola); Fondi (foce canale Sant’Anastasia) e Minturno (foce rio Recillo).

Tre i campionamenti in provincia di Viterbo. “Fortemente inquinato” il giudizio per quello a Tarquinia (foce del fiume Marta). Dei due effettuati a Montalto di Castro, uno ha dato un giudizio di “inquinato” (foce del fiume Fiora) e uno è risultato “entro i limiti” (spiaggia di fronte il fosso Chiarone). Peggio di tutti fa la provincia di Roma, con 11 campionamenti su 11 con risultato “fortemente inquinato”. Tre punti che rientravano nei limiti nel 2015 sono risultati con cariche batteriche elevate: Cerveteri presso la foce del fosso Zambra e a Ladispoli presso la foce del Rio Vaccina e quella del fiume Statua.

Non va meglio con gli altri campionamenti, fortemente inquinati come lo scorso anno: Fiumicino (foce del fiume Arrone a Fregene); Roma - Ostia (foce del fiume Tevere e foce del canale al cancello n.1); Pomezia - Torvajanica (foce del canale Crocetta, foce del canale Orfeo e alla foce del Rio Torto); a Ardea (alla foce del fosso Grande); a Nettuno (foce del canale Lericina).

A questo si aggiunge una carenza di informazione: anche nel Lazio la cartellonistica in spiaggia è ancora troppo scarsa, nonostante da due anni sia scattato l’obbligo per i Comuni di apporre pannelli informativi; 16 dei punti monitorati non sono campionati dalle autorità competenti e solo in 6 casi l'associazione ha trovato cartelli di divieto di balneazione.

Il monitoraggio di Goletta Verde prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento. Per questo vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare.

I prelievi e le analisi sono stati eseguiti dal laboratorio mobile tra il 16 e il 17 giugno scorso. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli); vengono considerati “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. I punti scelti sono stati individuati dalle segnalazioni non solo dei circoli di Legambiente ma degli stessi cittadini attraverso il servizio Sos Goletta.

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