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Banche, Renzi a Merkel: "Noi rispettiamo le regole"

29 giugno 2016 | 16.11
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(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

"Nessuno di noi vuole cambiare le regole. Le regole sono state cambiate l'ultima volta nel 2003 per consentire alla Francia e soprattutto alla Germania di superare il tetto del 3%. Allora il governo italiano, guidato da Silvio Berlusconi, accettò di cambiare le regole per fare un favore a Francia e Germania". Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha risposto, in conferenza stampa al termine del Consiglio Europeo a Bruxelles, alla cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo la quale non è possibile ridiscutere ogni due anni le regole Ue riguardanti il settore bancario.

"Questo è accaduto in passato - ha aggiunto Renzi - ma non è più successo, perché noi abbiamo una grande capacità di rispettare le regole e continuiamo a farlo. La questione bancaria non è all'ordine del giorno, perché non vede delle richieste di modifiche di regole. Com'è noto noi abbiamo perduto l'occasione di intervenire in modo strutturale, come ha fatto la Germania, che ha messo 247 mld di euro per salvare le proprie banche. L'Italia non lo ha fatto, perché chi stava al governo, i presidenti Berlusconi, Monti e Letta che rispetto, quando si poteva fare non l'hanno fatto".

"Inutile piangere sul latte versato. Quello di cui siamo assolutamente certi è che, se vi fossero dei problemi, noi saremmo nelle condizioni, rebus sic stantibus, di proteggere i denari dei correntisti e dei cittadini", ha assicurato il premier.

Renzi ha quindi ribadito: "E' chiaro che le regole devono valere per tutti, ma con il buon senso. Perché, e non parlo dell'Italia che rispetta le regole, se i miei amici spagnoli o portoghesi sono sanzionati per lo 0,2%, credo che siamo in presenza di un 'monstrum' giuridico".

"Se, a fronte della situazione di crisi che c'è, pensano di prendersela con gli spagnoli o con i portoghesi per un decimale, vuol dire che non hanno colto il senso profondo della missione dell'Europa oggi", ha aggiunto.

"L'Italia ha l'ambizione di guidare il percorso di cambiamento dell'Unione Europea, venendo qui a portare idee e proposte, non chiedendo deroghe. Anche perché nell'ambito delle regole ci sono tutti gli spazi per fare quello che serve al nostro Paese. L'esempio della flessibilità sui conti è l'esempio principe", ha rimarcato.

UNICREDIT - In conferenza stampa Renzi ha risposto poi a una domanda riguardante tra l'altro il fatto che Unicredit, l'unica Sifi italiana, non ha un nuovo amministratore delegato, oltre un mese dopo l'annuncio delle dimissioni di Federico Ghizzoni. "Naturalmente non tocca mica a me decidere chi fa l'amministratore delegato di Unicredit: decideranno - ha detto Renzi - E' una grande banca: i soci credo che abbiano consapevolezza del fatto che una grande banca come Unicredit ha bisogno di una guida stabile e solida. Credo di poterlo dire senza aver detto cose particolarmente market sensitive".

CONSOB - In merito alle critiche nei confronti dell'operato del presidente della Consob Giuseppe Vegas e alla possibilità che il governo accompagni una soluzione, pur nel rispetto delle rispettive competenze, Renzi ha affermato: "Rispetto alla Consob, com'è ovvio, il presidente del Consiglio rispetta le autorità indipendenti. E se noi non ci abituiamo a rispettare le regole del gioco interne, non saremo mai credibili agli occhi esterni. Punto. Quindi c'è la Consob, e noi la rispettiamo".

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