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Effetto Brexit, Bankitalia taglia stima crescita: sotto 1% in 2016

15 luglio 2016 | 15.12
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Effetto Brexit, Bankitalia taglia stima crescita: sotto 1% in 2016

Pesa l'effetto Brexit. E anche Bankitalia taglia le proprie stime di crescita: il pil nel 2016 rimarrà sotto l'1%. Mentre aumentano i rischi nel caso in cui si verificassero ancora tensioni disordinate sui mercati finanziari. Per le banche italiane, maggiormente colpite in borsa dopo l'esito del referendum britannico, migliora la qualità del credito e si prepara un intervento di ricapitalizzazione pubblico che è consentito dalle norme Ue. Intanto, l'inflazione resterà su livelli bassi, con valori appena positivi e, sul fronte lavoro, recupera l'occupazione. E' il quadro che delinea il Bollettino economico trimestrale.

Crescita. Nel 2016 la crescita del pil italiano potrebbe collocarsi sotto l'1% e attorno l'1% il prossimo anno. Le proiezioni della Banca d’Italia, elaborate nell’ambito dell’esercizio coordinato dell’Eurosistema e pubblicate lo scorso 6 giugno, prefiguravano, ricorda l'istituto centrale, per l’economia italiana un aumento del prodotto nel triennio 2016-18 trainato dalla domanda interna e una risalita molto graduale del tasso di inflazione. "L’esito del referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione europea - sottolinea Bankitalia - ha effetti sul quadro macroeconomico ancora difficili da valutare; sono tuttavia aumentati notevolmente i rischi. I possibili effetti della Brexit sul quadro previsivo dipendono dal verificarsi di conseguenze ancora ampiamente ipotetiche".

Inflazione. L’inflazione al consumo è negativa dallo scorso febbraio; il suo andamento risente della contrazione della componente energetica, ma anche di una dinamica molto contenuta di quella di fondo, su cui continuano a pesare gli ancora ampi margini di capacità produttiva inutilizzata. Le famiglie e le imprese si attendono che la crescita dei prezzi rimanga modesta nei prossimi mesi. Secondo le stime degli analisti, l’inflazione al consumo si collocherebbe su valori appena positivi nella media di quest’anno.

Brexit. L’esito del referendum consultivo del 23 giugno nel Regno Unito, che ha visto la prevalenza dei voti a favore dell’uscita del paese dall’Unione europea, ha prodotto una situazione mai sperimentata nel processo di integrazione europea, di cui è difficile anticipare tutte le ripercussioni. I rischi derivanti dalla Brexit, comunque, "possono essere contrastati da una decisa risposta delle politiche monetarie, macroprudenziali e di bilancio e dal successo delle autorità europee nel dissolvere i timori sulla coesione dell’Unione".

Rischi. "I rischi potrebbero aumentare se si diffondessero tensioni sui mercati finanziari, se emergessero difficoltà del sistema bancario, se la fiducia delle imprese e delle famiglie dovesse essere intaccata".

Banche. "Resta elevato" il livello dei crediti deteriorati ereditato dalla recessione, ma "la qualità del credito continua a beneficiare della graduale ripresa ciclica". Al netto dei fattori stagionali e in ragione d’anno, nel primo trimestre del 2016 il flusso dei nuovi crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti, che aveva toccato un picco del 5,9 per cento nel quarto trimestre del 2013, è diminuito al 2,9 per cento, "il valore più basso dall’avvio della crisi finanziaria globale" evidenziano gli economisti di Via Nazionale.

Intervento pubblico. Le norme comunitarie "prevedono con riferimento ai risultati delle prove di stress, la possibilità di interventi pubblici precauzionali di ricapitalizzazione nel settore bancario per evitare gravi perturbazioni dell’economia e per preservare la stabilità finanziaria".

Lavoro. Nonostante un rallentamento rispetto all’anno precedente, quando erano applicati in misura piena gli sgravi contributivi sulle nuove assunzioni, la tendenza all’aumento del numero di occupati è continuata nel primo trimestre dell’anno. Il tasso di disoccupazione complessivo è rimasto stabile, per effetto della maggiore partecipazione al mercato del lavoro; tuttavia è ulteriormente diminuita la disoccupazione tra i giovani.

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