Sul piano energetico l'Europa vive "un paradosso: spende circa 75 miliardi di sussidi per le rinnovabili, cosa assolutamente positiva, dei 140 miliardi di dollari che si spendono al mondo; dal 2010 al 2015 ha aumentato del 6-7 per cento le rinnovabili, ma ha aumentato del 10 per cento l'utilizzo del carbone. La Germania investe 19 miliardi di euro nelle rinnovabili e va a carbone". Lo ha sottolineato l'amministratore delegato dell'Eni, Claudio Descalzi, intervenendo al Meeting del'amicizia tra i popoli a Rimini ad un dibattito nell'ambito di una serie di confronti curati dalla presidente della Rai, Monica Maggioni.
"Per produrre energia nel mondo -ha aggiunto- utilizziamo ancora il 41 per cento di carbone che produce il 76 per cento di CO2. Sul bilancio mondiale di 32 miliardi di tonnellate di CO2, 11-10 miliardi sono prodotte dal carbone".
"Il carbone, che in modo paradossale è aumentato, deve sparire" ha ammonito l'ad di Eni, ammettendo che con il carbone "il mercato ha scelto il prodotto meno costoso" (il prezzo del gas era il doppio) ma cosi' facendo "abbiamo vanificato i grossissimi investimenti sulle rinnovabili".