Grazie a una gamma prodotti sempre più 'digitale' Lego ha chiuso il primo semestre dell'anno con un aumento dei ricavi del 10 per cento, trainato da una forte crescita a due cifre delle vendite in Europa e in Asia. Leggero calo invece dell'utile netto pari a 3,49 miliardi di corone (circa 470 milioni di euro) rispetto ai 3,55 miliardi dello stesso periodo del 2015. Le vendite nette sono state pari a 15,69 miliardi. Presentando i risultati il Cfo John Goodwin ha annunciato iniziative per "ritrovare slancio" sul mercato Usa dove le vendite non sono aumentate.
Il gruppo - che non è quotato in borsa - ha circa 18.500 dipendenti in tutto il mondo, con un aumento di 3.500 unità rispetto allo stesso periodo del 2015. La produzione è basata in Danimarca, Repubblica Ceca, Ungheria e Messico mentre a breve diventerà operativo un nuovo impianto in Cina.
"Nel primo semestre abbiamo visto molti spazi di crescita sia in mercati affermati così come in Asia" spiega Goodwin all'Adnkronos, ricordando che "circa l'80% delle nostre vendite arrivano da mercati in cui vive solo il 20% dei bambini di tutto il mondo. Quindi ci sono molte opportunità per portare loro la nostra esperienza".
Goodwin ha ribadito l'impegno del gruppo a "ridurre l'impronta delle nostre lavorazioni, riducendo i rifiuti, consumando meno energia prodotta da fonti rinnovabili. Stiamo facendo grandi progressi su questo punto".
"Il nostro obiettivo è quello di innovarci sempre ruotando intorno al 'mattoncino Lego' che resta essenziale: tenendo presente che oggi molti ragazzi sono impegnati anche in giochi digitali e quindi dobbiamo combinare l'esperienza 'fisica' con questi aspetti digitali, come abbiamo fatto con la nuova linea Lego Nexo Knights".
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