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Droni, industria italiana cambia pelle: più servizi ma meno produttori

28 settembre 2016 | 14.31
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Droni, industria italiana cambia pelle: più servizi ma meno produttori

Sta cambiando pelle l’industria italiana dei droni. Rispetto allo scorso anno si riduce infatti, in modo significativo, la quota di aziende produttrici, soprattutto di droni terrestri, mentre si consolida il segmento specializzato nell’offerta di servizi anche se le scuole di volo diminuiscono sensibilmente. Pur rappresentando ancora una nicchia di mercato, raddoppia la percentuale di imprese che operano con i droni nel settore consumer, ludico e sportivo. E, nel suo complesso, il comparto che fa capo ai velivoli senza pilota si conferma attrattivo e vitale.

Continuano infatti a nascere nuove società con un incremento del 10% rispetto al 2015 e si registra un fatturato medio delle aziende superiore alle previsioni. Per l’anno in corso, inoltre, si stima una crescita ulteriore, che potrebbe portare la dimensione del business molto vicina ai livelli record di 3 anni fa, con positive ricadute anche dal punto di vista occupazionale. E ancora. Secondo le stime, nel 2016 il numero medio di addetti per azienda potrebbe crescere di 2 unità a confronto con quanto previsto lo scorso anno. A delineare il quadro è l'Osservatorio Doxa sull'industria dei droni in Italia, realizzato da Doxa Marketing Advice e da Mirumir, la società organizzatrice di Dronitaly, la fiera italiana dei droni che aprirà i battenti venerdì prossimo nella nuova cornice di ModenaFiere.

Stando all'analisi, il settore industriale dei droni in Italia si conferma anche quest'anno caratterizzato dalla prevalente presenza di piccole imprese, di cui oltre metà hanno un fatturato inferiore ai 500mila euro e meno di 5 addetti, soprattutto nell’ambito dei servizi. In molti casi, le ridotte dimensioni stanno spingendo molte società verso una razionalizzazione della struttura commerciale, mentre in direzione opposta si stanno invece muovendo le aziende di maggior peso, che - in misura maggiore rispetto al 2015 - si stanno dotando di una rete di agenti in Italia e all’estero.

In questo scenario, rileva l'Osservatorio Doxa, i rapporti tra l’industria dei droni e le istituzioni rimangono frequenti: mediamente, rileva lo studio, un'azienda su due dichiara di intrattenere relazioni con il mondo accademico e/o con enti dello Stato. Ne deriva la crescente convinzione che il settore di impiego dei droni con maggiori potenzialità sia quello pubblico: il 47% del campione si esprime in questo senso, contro il 40% rilevato lo scorso anno. Si registra in particolare un’intensificazione dei rapporti commerciali con Esercito, Marina e Aviazione, mentre risultano in calo quelli con Protezione Civile e corpi dedicati all’ordine pubblico (Polizia e Carabinieri).

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