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Casa, in 5 anni numero compravendite -27,3% ma prezzi tengono

16 ottobre 2016 | 15.08
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Da una parte il numero delle case vendute resta su livelli bassissimi, circa il 27,3% in meno rispetto a 5 anni fa, e addirittura la metà rispetto al picco massimo del 2006. Dall'altra i prezzi tengono, registrando una riduzione marginale, dello 0,5%, tra il 2010 e il 2015. Secondo i dati contenuti nei rapporti immobiliari dell'Agenzia del territorio e Abi, ed elaborati dall'Adnkronos, il fatturato è diminuito di 27,8 miliardi, passando da 103,8 mld a 76 mld, che in termini percentuali si traduce in un -26,7%.

La contrazione del fatturato è causata in misura maggiore dalle operazioni effettuate nelle aree classificate come 'non capoluoghi', dove si è passati da 61,7 miliardi del 2010 a 41,9 miliardi (-32%). Più contenuto il calo nei capoluoghi, dove il fatturato da 42,2 miliardi è sceso a 34,1 miliardi (-19,2%). Tiene il prezzo medio delle case, a livello nazionale, tra il 2010 e il 2015: si passa da 168.266 euro a 169.200 euro. Dividendo il territorio tra centro e periferia, e partendo dall'esame delle città, si registra un leggero aumento nel periodo preso in esame; si passa da 218.791 euro del 2010 a 220.300 euro del 2015 (+0,7%).

Nelle città del centro Italia si trovano le abitazioni più care, che costavano 264.800 euro, cioè il 56,5% in più rispetto alla media nazionale. Mentre il capoluogo in assoluto più salato è Milano, dove una casa viene pagata 322.100 euro. Mettendo a confronto il capoluogo più caro con quello più economico, che risulta essere Palermo con 141.300 euro, si scopre che per assicurarsi un tetto sulla testa occorre spendere il 127,9% in più.

Tornando alle macro aree si osserva che i prezzi medi delle case fuori città sono in lieve calo: da 145.302 euro a 142.400 euro. Le più costose restano quelle del centro Italia, dove in media si spendono 180.300 euro; mentre la provincia più cara risulta quella di Firenze, dove si arriva a 219.200 euro. Il posto più conveniente dove fare acquisti è la provincia di Palermo; con un prezzo medio di 87.800 euro la spesa risulta del 60% inferiore rispetto al top.

Passando alla struttura delle abitazioni, si scopre che la metratura resta quasi inalterata, rispetto ai 104,1 mq del 2010 le case in media sono leggermente più grandi (106,1 mq). A crescere sono sia gli edifici dei capoluoghi (da 96,7 mq a 99,2 mq), sia quelli che si trovano nel resto del paese (da 107,5 mq a 109,8 mq). Osservando i dati sulle compravendite si può rilevare che le transazioni del 2015, anche se migliori rispetto ai due anni precedenti, sono tuttavia molto più basse rispetto al 2010: 617.286 contro 448.893 transazioni. Oltre la metà delle transazioni avviene al nord nel 2010 (51,3%) come nel 2015 (52,3%). Il calo registrato al settentrione, dove si passa da 316.811 operazioni a 234.724, è stato inferiore rispetto alla media (-25,9%).

La quota di transazioni che interessa il centro Italia nel 2010 è del 21,2% e, cinque anni dopo, resta sugli stessi livelli (21%). In termini assoluti si passa da 131.094 compravendite a 94.466, con un calo del 27,9%. Percentuali simili si registrano al sud, dove la quota di mercato va dal 17,8% al 17,7% e la riduzione è del 27,7% (dovuta al passaggio da 109.919 a 79.445 operazioni). Infine nelle isole si registra la contrazione più forte (-32,3%), che in termini assoluti vuole dire che si passa da 59.462 a 40.258 compravendite. La quota di mercato passa dal 9,6% all'8,9%.

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