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Ue taglia stime crescita dell'Italia. Moscovici: "Terremo conto di spese eccezionali"

09 novembre 2016 | 13.13
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La Commissione europea taglia le stime di crescita dell'Italia per il 2016 ma promette - per bocca del commissario agli affari economici Pierre Moscovici - una valutazione "equa e proporzionata" delle sfide che il nostro paese si trova ad affrontare sul doppio fronte migranti e terremoto. Sul fronte Pil nelle previsioni d'autunno l'esecutivo comunitario 'gela' le speranze di Roma con una crescita vista nel 2016 solo allo 0,7% (contro una stima precedente di +1,1%), mentre il prossimo anno la nostra economia dovrebbe crescere dello 0,9% (contro una stima di +1,3%) e nel 2018 attestarsi a +1,0%. Tutti valori ben lontani dalle previsioni del governo Renzi, e che si scontrano con una crescita del Pil dell'Eurozona pari all'1,7% nel 2016, all'1,5% nel 2017 e all'1,7% nel 2018.

Nella zona euro - osserva la Commissione - la ripresa "dovrebbe proseguire a ritmo moderato, perché i progressi sul mercato del lavoro e l'aumento dei consumi privati sono controbilanciati da un certo numero di ostacoli alla crescita e dall'indebolimento dei fattori che la sostengono".

La Commissione 'delude' l'Italia anche per quanto riguarda il nostro debito (anche questo rivisto al rialzo). L'esecutivo europeo vede un rapporto al 133% del Pil nel 2016 (era al 132,7%) e 133,1% nel 2017 (131,8%), stesso dato ipotizzato per il 2018. Per l'Eurozona si prevede una riduzione del rapporto debito/Pil dal 91,6% nel 2016 all'89,4% nel 2018.

A spingere in alto il debito un disavanzo dei conti pubblici italiani che si attesterà al 2,4% del Pil sia quest'anno che nel 2017 e salirà al 2,5% nel 2018. Al contrario il disavanzo pubblico della zona euro dovrebbe invece scendere dall'1,8% del Pil di quest'anno all'1,5% nel 2017 e nel 2018.

Altri punti di divergenza - rispetto all'economia dell'Eurozona - quelli su prezzi e occupazione. In Italia l'inflazione, sempre secondo le previsioni, resterà ancora ferma in Italia nel 2016, con una crescita dei prezzi dell'1,2% il prossimo anno e una leggera risalita al +1,4% nel 2018. Per l'intera Eurozona invece la dinamica dovrebbe passare dallo 0,3% nel 2016 all'1,4% nel 2017 e nel 2018.

Ora l'attenzione si sposta alle valutazioni sulle rispettive manovre, che - ha anticipato Moscovici - la Commissione Europea "adotterà la prossima settimana". Ma nel farlo, ha aggiunto riferito all'Italia, "terrà conto in maniera equa delle spese eccezionali" che l'Italia "deve affrontare per accogliere i rifugiati e per gestire i danni dei terremoti".

Moscovici ha ribadito che con il nostro paese è in corso "un dialogo costruttivo e positivo" e che la Commissione "comprende le difficoltà" dell'Italia "come dimostra la flessibilità già concessa".

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