La Uil alza il tiro sul rinnovo dei contratti del pubblico impiego e chiede che la trattativa si sposti a Palazzo Chigi. "Constatiamo che ci sono tentativi di ostacolare l'esito positivo di questa annosa vicenda - sostiene il segretario generale Carmelo Barbagallo e avverte - se questi ostacoli persistessero la Presidenza del Consiglio dovrebbe assumersi direttamente la responsabilità di risolvere la vertenza, convocando le parti a Palazzo Chigi e chiudendo il confronto, nel corso di questa settimana, con la firma dell'accordo quadro".
La sollecitazione arriva dopo aver colto una certa titubanza del ministro Marianna Madia a procedere con gli aumenti e la firma dell'accordo con Cgil Cisl e Uil, convocati mercoledì prossimo a Palazzo Vidoni. "La situazione si è complicata" ha detto Madia dopo che la sentenza della Consulta ha bocciato una parte della sua riforma.
Del resto Madia fa capire in un'intervista che sarebbe a rischio l'accordo, per la mancanza di garanzie sulla parte normativa, che dovrebbe modificare la legge Brunetta in merito al salario accessorio in base e alla valutazione degli statali, norme da inserire nel testo unico sul pubblico impiego (entro febbraio). "Ora dopo la sentenza - ha spiegato Madia- bisogna capire come posso impegnarmi sulla parte normativa, se prima non raggiungo l’intesa con tutte le Regioni".
"E' necessario firmare subito l'accordo quadro per i rinnovi dei contratti pubblici - insiste Barbagallo - dopo oltre sette anni di attesa, non c'è più tempo: oltre 3 milioni di lavoratori hanno diritto ad ottenere il rinnovo del contratto".
Intanto oggi, a Palazzo Vidoni, il sottosegretario Angelo Rughetti ha ricevuto, in incontri separati, i rappresentanti di altri sindacati del pubblico impiego, a cominciare da Usb che giovedì scorso aveva manifestato sotto Palazzo Vidoni, mentre era in corso l'incontro con Cgil Cisl e Uil. ed inoltre le sigle che rappresentano i dirigenti.