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Rispunta la bolla immobiliare, allarme Esrb a otto paesi (ma non l'Italia)

03 dicembre 2016 | 12.54
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Il centro di Londra (foto Xinhua)
Il centro di Londra (foto Xinhua)

Roma. Rispunta la 'bolla immobiliare' e con essa i pericoli per le banche dei paesi coinvolti. Ma, questa volta, non sono le banche italiane ad essere coinvolte dall'allarme lanciato alle economie di otto paesi europei, fra cui Olanda e Regno Unito, dall'Esrb, il Comitato europeo per il rischio sistemico, presieduto da Mario Draghi. Con un monito che richiama alla memoria quelli che precedettero la crisi del 2008, il Board, infatti, sottolinea come in Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito l'andamento del settore immobiliare presenta "criticità che possono essere una fonte di rischio sistemico per la stabilità finanziaria nel medio termine".

A preoccupare è un settore immobiliare residenziale con vulnerabilità "a medio termine che riguardano l'indebitamento crescente delle famiglie e la loro capacità di rimborsare il debito ipotecario" ma anche la dinamica dei prezzi delle abitazioni.

Il Comitato - che ha accompagnato il rapporto con una serie di raccomandazioni ai paesi 'richiamati' - spiega come nella maggior parte dei casi ci sono situazioni critiche "legate al livello di indebitamento o la crescita del credito ipotecario" che ricade sulle famiglie, mentre in alcuni membri Ue si segnalano "vulnerabilità legate al tasso di crescita dei prezzi" con casi "di sopravvalutazione di immobili residenziali".

Per le banche dei paesi toccati dal richiamo non ci sono "rischi diretti a breve termine" ma "nel medio termine non sono escluse ricadute". Peraltro il Comitato diretto da Draghi segnala come le "gravi conseguenze sull'economia reale" dei paesi coinvolti - con "perdite per i prestatori" - potrebbero "portare a ricadute negative in altri paesi".

In effetti - grazie anche ai bassissimi tassi di interesse di questi anni - l'andamento dei prezzi per il settore residenziale ha visto crescite vertiginose: Bloomberg ricordava come oggi un cittadino di Londra debba destinare 14,2 annualità del proprio stipendio lordo per l'acquisto di una abitazione, visto che con un aumento dell'86 per cento dal 2009, il costo medio è salito a 482.800 sterline (circa 580 mila euro). Non va meglio in Svezia dove circa un sesto delle famiglie ha acceso un debito ipotecario superiore al 600% del proprio reddito o in Olanda dove molte famiglie hanno contratto debiti superiori al valore delle proprie abitazioni.

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