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Moscovici a Renzi: "Scriviamo lettere basate su regole comuni"

30 gennaio 2017 | 15.36
LETTURA: 3 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

"La Commissione Europea ha scritto le lettere che le nostre regole comuni, adottate dall'insieme dei nostri governi, suggeriscono. Abbiamo con l'Italia un dialogo estremamente positivo". Così il commissario europeo agli Affari Economici e Finanziari, Pierre Moscovici, risponde, a margine di un'audizione nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, alla richiesta di un commento su quanto scritto dal segretario del Pd Matteo Renzi, che sul suo blog cinque giorni fa ha accusato l'Europa di "inviare letterine ridicole".

"Penso - continua Moscovici - che abbiamo bisogno di un'Italia forte, solida, che sia capace di controllare le sue finanze pubbliche, con tutta la flessibilità che abbiamo accordato all'Italia, che sia nel cuore della zona euro. Queste regole sono accettate da tutti e quando evochiamo la questione con il governo italiano, come ho fatto con Pier Carlo Padoan, queste lettere sono considerate come legittime".

"Dopo - prosegue il commissario - il governo italiano risponderà, con le sue disposizioni e il suo stato d'animo e la sua interpretazione: ma è un dialogo che mi pare del tutto normale, legittimo, che va preso con molta serenità". "Ancora una volta - aggiunge - per me non c'è l'Italia contro l'Europa o l'Europa contro l'Italia. L'Italia è nel cuore dell'Europa, è un grande Paese, rispettato: quello che desideriamo è semplicemente che sia in grado di controllare il suo indebitamento, non per ragioni arbitrarie, ma semplicemente perché è positivo per l'economia italiana".

"Tutti gli euro dedicati al rimborso del debito pubblico sono euro persi per l'economia, per i servizi pubblici. Il debito è una tassa sulle generazioni future: l'indebitamento - sottolinea Moscovici - è anche la dipendenza dai tassi di interesse". "Bisogna sorvegliare la loro evoluzione - rimarca ancora il commissario europeo - e lo scenario internazionale, nel momento in cui arriva una nuova amministrazione americana. L'indebitamento è anche una tassa sui più poveri, perché tutti contribuiscono al rimborso del debito, che è nelle mani dei più ricchi. Dunque, siamo per il buon senso e per l'interesse generale: abbiamo un'attitudine costruttiva comune".

"Da quando - continua - sono commissario europeo, ho avuto tra 15 e 20 incontri bilaterali con Padoan e vanno sempre bene. Perché? Perché si cercano delle soluzioni comuni sulla base delle nostre regole, tenendo conto della situazione reale dell'Italia, accordandole le flessibilità che sono necessarie. Sapete che l'abbiamo data per le riforme strutturali, per gli investimenti, per l'accoglienza dei rifugiati, per il terremoto e che, ogni volta che c'è stato un terremoto, l'Europa è al fianco dell'Italia, tenendo conto della situazione reale. Continuando in questo stato d'animo positivo, troveremo le soluzioni", conclude.

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