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Manovra, Ue all'Italia: "Correzione 0,2% entro aprile"

22 febbraio 2017 | 13.05
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Padoan con il ministro greco  Tsakalotos e (a destra) il ministro Ue agli Affari economici Moscovici (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Padoan con il ministro greco Tsakalotos e (a destra) il ministro Ue agli Affari economici Moscovici (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Una decisione sull'opportunità di raccomandare l'apertura di una procedura per deficit eccessivo sarebbe presa solo sulla base delle previsioni di primavera 2017 della Commissione", che solitamente vengono diffuse nel mese di maggio, "tenendo conto dei risultati di bilancio per il 2016 e dell'implementazione degli impegni di bilancio presi dalle autorità italiane nel febbraio 2017". Lo afferma la Commissione europea, che diffonde oggi il rapporto sulla situazione del debito pubblico italiano

A stretto giro, in un articolo in evidenza sul sito del ministero dell'Economia, si legge che "la Commissione si aspetta dall'Italia che le misure di aggiustamento siano adottate in tempo utile per tenerne conto nelle proprie previsioni economiche di primavera (attese in maggio) e qualora questo non avvenisse è molto probabile l'avvio di una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese".

Secondo il Mef, la Commissione riconosce la legittimità delle ragioni dell'Italia o in caso contrario avrebbe chiesto una manovra correttiva pari ad almeno lo 0,6% del pil. Nella relazione sul debito pubblico, "la Commissione ritiene infatti che alcune spese siano da attribuire a cause di forza maggiore, in particolare il terremoto e il flusso di migranti. Di conseguenza segnala che per rispettare la regola del debito - si rileva - è sufficiente un aggiustamento del saldo strutturale pari allo 0,2% del prodotto interno lordo". E, si conclude, "se la Commissione non avesse riconosciuto la legittimità delle ragioni italiane l'esigenza di correzione dei conti sarebbe stata almeno tripla".

Il rapporto Ue, che da un punto di vista tecnico rappresenta il primo passo di una procedura per deficit eccessivo, arriva alla conclusione che, "a meno che le misure addizionali strutturali, per un importo di almeno lo 0,2% del Pil, che il governo si è impegnato ad adottare al più tardi nell'aprile 2017, siano attuate in modo credibile entro quella data per ridurre il divario con il sostanziale rispetto del braccio preventivo del patto di stabilità nel 2017 (e nel 2016), il criterio del debito come definito nei trattati e nei regolamenti dovrebbe essere considerato come non rispettato".

Il testo tradotto in italiano del comunicato diffuso dalla Commissione ha una formulazione più assertiva, nel passo che riguarda l'eventuale apertura di una procedura per deficit eccessivo ('Edp' nel gergo comunitario) rispetto a quello in inglese: "La decisione di (quello in inglese recita 'a decision whether...', cioè 'la decisione se...', non 'la decisione di...', ndr) raccomandare l'avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi - si legge - sarà (il testo in inglese utilizza invece il condizionale 'would', ndr) presa solo in base alle previsioni di primavera 2017 della Commissione, tenendo conto dei dati sui risultati di bilancio per il 2016 e dell'attuazione degli impegni di bilancio assunti dalle autorità italiane nel febbraio 2017".

Anche il testo in francese è più sfumato rispetto a quello in italiano: "Une decision sur l'opportunité de recommander l'ouverture d'une procedure pour deficit excessif serait prise uniquement...", con l'uso del condizionale al posto dell'indicativo e della formulazione 'una decisione sull'opportunità di...', non 'la decisione di...'. Inglese e francese sono le lingue più utilizzate per la comunicazione istituzionale della Commissione e quelle usate in sala stampa nei briefing quotidiani.

GENTILONI - "L'Italia ha risposto un mese fa alla Commissione europea, faremo la correzione senza manovrine depressive e la faremo nel quadro del Def. Bene che l'Ue abbia accettato le nostre osservazioni" ha detto il premier Paolo Gentiloni in una dichiarazione al Tg1.

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