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Dieselgate, ministero: "In Italia non ci sono dispositivi irregolari"

02 marzo 2017 | 20.14
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Foto di repertorio (Fotogramma)
Foto di repertorio (Fotogramma)

Non è stata riscontrata la presenza di dispositivi di manipolazione non consentiti dalla legislazione sulle emissioni inquinanti. E' la conclusione a cui è giunto il 'Report finale del programma di prove per la valutazione del comportamento emissivo di vetture diesel euro 5 commercializzate in Italia con prove in laboratorio e su pista', pubblicato oggi sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il Report contiene le prove condotte dal Mit su 18 veicoli (17 modelli) che rappresentano circa il 70% del parco Euro 5b circolante in Italia. Non rientrano nel resoconto i 7 veicoli VW sui quali la Procura di Verona ha aperto un’indagine giudiziaria e i cui test sono ancora in corso.

Le vetture testate, tutte con meno di 36.000 km, sono state messe a disposizione da parte dei costruttori tramite la propria rete di concessionari in Italia.

Il Report finale, trasmesso alla Commissione europea, riporta gli esiti della campagna di verifica sulle emissioni dei veicoli ed in particolare quelli rispondenti ai requisiti Euro 5b previsti dal Regolamento 715/2007/CE avviata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti da gennaio 2016 a seguito del “diesel gate” del settembre 2015.

La campagna di prove è stata effettuata sulla base di una convenzione stipulata con l’istituto Motori del CNR di Napoli, con la supervisione del Centro Prove Autoveicoli di Napoli e del Centro Prove Autoveicoli di Torino, entrambi organismi del Ministero-Direzione Generale per la Motorizzazione.

Il Report finale supera, quindi, per completezza la prima versione trasmessa il 27 luglio 2016 alla Commissione europea ed alla commissione EMIS del Parlamento europeo, come anticipato dal Ministro Graziano Delrio nell’audizione a Commissioni congiunte, Camera e Senato, dell’8 febbraio scorso.

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