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Ok a legge su povertà, arriva reddito di inclusione: cos'è e a chi spetta

09 marzo 2017 | 13.26
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Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

di Federica Mochi

Con 138 sì, 71 no e 21 astenuti, il Senato ha dato il via libera al disegno di legge delega per il contrasto alla povertà, che introduce il reddito di inclusione. La norma farà partire il Piano nazionale contro la povertà, che quest'anno potrà contare su risorse pari a 1,6 miliardi che diventeranno 1,8 miliardi negli anni successivi.

Ma cos'è il reddito di inclusione e chi può beneficiarne? Il reddito di inclusione, detto anche Rei, è una misura varata per assicurare il sostegno economico in modo progressivo a tutte le famiglie che si trovano al di sotto della soglia di povertà assoluta, a partire dei nuclei con bambini. Oggi si stima che le famiglie che vivono in tale condizione siano circa 400mila unità, pari a un milione e 770mila individui. La delega prevede anche il riordino di altre prestazioni assistenziali come la vecchia carta sociale per minori e l'assegno di disoccupazione Asdi, in modo tale da ridistribuire le risorse a disposizione per allargare ulteriormente la platea dei beneficiari.

Il reddito di inclusione andrà a sostituire il Sia (Sostegno per l'inclusione attiva), una misura nazionale di contrasto alla povertà che prevede l'erogazione di un beneficio economico, condizionata all'adesione a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, in favore delle famiglie in condizioni di fragilità sociale e disagio economico. Oggi il Sia ammonta a 400 euro al mese, ma l'importo per il reddito di inclusione potrebbe aumentare.

A caratterizzare il disagio economico si dovrebbe considerare un Isee inferiore o uguale a 3.000 euro, oltre all'assenza di altri trattamenti economici rilevanti. Ogni nucleo familiare riceverà mensilmente la somma necessaria a colmare la differenza tra la soglia di povertà e il proprio reddito disponibile. L'importo del 'bonus' erogato verrà calcolato in base al numero dei componenti del nucleo familiare rispettando il principio guida del provvedimento: raggiungere un livello di vita "minimamente accettabile".

Per il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni l'approvazione della legge delega sulla povertà è vero e proprio "passo avanti", come ha commentato il premier sul proprio account Twitter: "Approvata la legge sulla povertà - scrive Gentiloni - Un passo avanti per venire incontro alle famiglie in difficoltà. Impegno sociale priorità del Governo".

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