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Alitalia, per l'ex Ad "si può salvare"

27 aprile 2017 | 16.00
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(Fotogramma)
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Alitalia si può salvare e rilanciare, ma serve un'operazione di sistema. A invitare governo, dipendenti, sindacati e imprenditori a sedersi attorno a un tavolo e a ragionare su un piano industriale diverso è l'ex Ad Gabriele Del Torchio, il manager che nel 2014 consegnò la compagnia agli arabi di Etihad ripulita dai debiti.

''La ferita del referendum è ancora calda - dice all'Adnkronos - ma credo che una soluzione si debba e si possa trovare senza andare verso uno spezzatino che farebbe del male solo all'Italia''. Secondo il manager i margini per riportare i conti in nero ci sono anche se ''il fatto che i lavoratori abbiano bocciato il piano - spiega - sicuramente complica la situazione e presuppone la stesura di un nuovo piano industriale, ma io sono convinto che ci siano ancora le condizioni''. Forse il referendum ''è stato fatto troppo in fretta, forse non sono stati spiegati bene i termini dell'intesa e sicuramente per ripartire la cosa migliore è coinvolgere i lavoratori''.

Per l'ex Ad della compagnia quello da evitare assolutamente ''è che si vada verso uno spezzatino speculativo con la cessione delle parti belle dell'Alitalia''. Anche perché in questo caso ''sicuramente qualcuno interessato a comprare ci sarebbe, ma i sacrifici in termini di manodopera e salari sarebbero ingenti e più forti di quelli paventati fino ad ora''.

Cosa non abbia funzionato nel piano di rilancio di Alitalia Del Torchio non sa dirlo: ''Le premesse c'erano tutte: non c'era più debito e addirittura linee di credito per 300 milioni''. Certo la partita ora passerà attraverso le decisioni ''del nuovo commissario, ma è anche nelle mani degli arabi che devono decidere se rimanere e investire. E mi sembra che su questo fronte fossero ben intenzionati''. E soprattutto c'e' spazio ''se si trova qualcuno interessato a investire. L'ideale sarebbe un imprenditore che facesse del trasporto aereo la sua ragion d'essere''.

D'altronde le potenzialità della compagnia, studi alla mano, non sono poche: ''Siamo un paese con vocazione industriale e turistica e non è un mistero che soprattuto al nord Italia vi è una ricca clientela d'affari che potrebbe essere conquistata. Si può provare a combinare turismo e business allora, si può sviluppare la presenza nelle aree ricche del paese ad esempio, e questo per dire che gli spazi per far riprendere Alitalia ci sono tutti''. Anche sul fronte dell'immagine. In tutte le analisi fatte a livello europeo ''la qualità della compagnia è emersa in maniera forte, dai piloti alla manutenzione, ai servizi offerti''.

E anche l'intesa commerciale con Air France che limiterebbe il lungo raggio non può essere una scusa: ''A parte il fatto che questi accordi sono limitati all'America e il mondo è molto più grande, gli accordi si possono sempre ridiscutere e si può sempre trovare una via d'uscita. Anche per il rilancio di Alitalia. E ribadisco, un'operazione di sistema come quella fatta nel 2013 potrebbe avere successo''.

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