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Banche venete, cos'è il Fondo Atlante

26 giugno 2017 | 14.09
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(FOTOGRAMMA)
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E' arrivato domenica pomeriggio l'atteso via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge con le misure per facilitare la liquidazione e il salvataggio delle banche venete, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

Una vicenda che, non solo in questi giorni, ha tirato in ballo anche il 'Fondo Atlante II' creato nel 2016 per l'acquisto esclusivamente di crediti deteriorati dalle banche italiane e gestito da Quaestio. Che, questa volta, ha scelto di non intervenire.

Si tratta di un "fondo di investimento alternativo (FIA) mobiliare chiuso di diritto italiano, riservato ad investitori professionali", si legge sul sito di Quaestio, società indipendente specializzata in clientela istituzionale con attivi in gestione per circa 13 miliardi di euro. Investe in strumenti finanziari cosiddetti 'Mezzanine' e 'Junior', "emessi da veicoli costituiti per l’acquisto di portafogli di 'Non Performing Loan' provenienti da una pluralità di banche italiane".

Lo scorso 30 maggio, in una lettera inviata ai vertici delle due venete da parte del presidente della società che gestisce Atlante II, Alessandro Penati, veniva comunicata la scelta del fondo di non effettuare "ulteriori investimenti in Banca Popolare di Vicenza e in Veneto Banca" perché "non si riscontrano allo stato le condizioni per qualsiasi ulteriore investimento nelle vostre banche da parte dei fondi da noi gestiti".

Del resto, lo scorso anno 'risanare' i due istituti è costato tre miliardi di euro alle banche in Atlante; fattore che ha contribuito alla scelta del Fondo di non partecipare alla ricapitalizzazione. Intesa Sanpaolo, ad esempio, aveva già perso circa 1,5 miliardi con Atlante II per le operazioni di salvataggio degli ultimi due anni, così come Unicredit e altre banche.

L'intervento ulteriore in merito ad un'eventuale partecipazione alla ricapitalizzazione era stato richiesto pochi giorni prima, il 26 maggio, da parte del consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Vicenza, che aveva invitato l'amministratore delegato Fabrizio Viola a verificare la posizione di Quaestio SGR, gestore del Fondo (azionista al 99,3% della banca).

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