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Lavoro

4 domande da fare per trattare sullo stipendio

17 luglio 2017 | 12.42
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Il colloquio è andato, il lavoro è praticamente vostro, ma l'incognita stipendio è sempre dietro l'angolo. E quasi sempre non corrisponde alle aspettative. Cosa fare, quindi, se durante le trattative l'azienda e il suo rappresentante sembrano essere sordi a qualunque tipo di richiesta? Prima di tutto, spiega a Business Insider Paul McDonald, il direttore esecutivo senior della società per la ricerca di personale 'Robert Half', bisogna saper reagire con prontezza ai 'no'. Per farlo è necessario essere preparati e, soprattutto, tentare di capire come gestire un rifiuto e trasformarlo in informazioni per il vostro futuro professionale. Come? Rivolgendo le giuste domande all'azienda.

"Il modo migliore per gestire un 'no' - spiega infatti McDonald - è prepararsi in anticipo. La negoziazione dei salari può richiedere molteplici incontri e la preparazione approfondita significa non lasciarsi sorprendere". E' per questo che il direttore esecutivo consiglia di rispondere a un 'no' attraverso 4 domande specifiche, quesiti che magari non porteranno benefici nell'immediato, ma che potranno aiutarvi ad avere un quadro di quello che vi aspetta in futuro, quanto potrete spingervi in avanti con le richieste e, perché no, aiutarvi ad avvicinarvi al vostro stipendio ideale. Ecco quali sono.

1) Qual è il range di stipendio che l'azienda considera per questo lavoro?

Il modo corretto per avviare una trattativa, secondo McDonald, è non chiedere mai la cifra esatta. Per il direttore esecutivo è importante informarsi su quanto l'azienda sia disposta a offrire e fino a dove sia disposta ad arrivare. Un 'ventaglio' di possibilità offre infatti più spazio per muoversi nella trattativa rispetto a una singola cifra. La risposta dirà molto su ciò che vi potrete aspettare.

2) Dopo quanto tempo è prevista una revisione del ruolo?

Sapere quando il vostro ruolo all'interno dell'azienda sarà ripreso in considerazione, e magari valutato per uno scatto, può darvi la misura del tempo che sarà necessario per proporre un aumento di stipendio.

3) Per il mio impiego sono previsti dei bonus?

Capita spesso che per rendere appetibile una posizione che non lo sembra, l'azienda prometta qualche forma di bonus. Se la risposta al quesito dovesse essere un 'sì', McDonald consiglia di chiedere ogni quanto questi bonus vengono pagati e in che percentuale.

4) E' possibile valutare l'aggiunta di eventuali agevolazioni?

Benefici e vantaggi - come ad esempio la possibilità di orari più flessibili, occasioni di formazione o ancora permessi pagati - possono essere 'ingredienti' da mettere sul tavolo per ottenere se non lo stipendio dei sogni, almeno qualche agevolazione in più. Cosa chiedere? "Pensate a ciò che è più importante per voi - risponde McDonald - e che non costi nulla all'azienda in termini di stipendio e bonus".

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