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Pensione, Boeri: "14esima all'estero è anomalia"

02 agosto 2017 | 10.56
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Tito Boeri, presidente Inps (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Tito Boeri, presidente Inps (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

“Pagare le prestazioni assistenziali, come la 14esima, ai pensionati italiani residenti all’estero è un’anomalia che ci porta ad alleggerire i costi sociali di altri Paesi”. E’ il presidente Inps, Tito Boeri, nel corso dell’audizione al Senato al Comitato per le questioni degli italiani all’estero, a tornare sulla necessità di rivedere le prestazioni assistenziali per i residenti all’estero per allinearle con le norme in vigore negli altri stati Ue.

“Il nostro Paese, nel rispetto delle norme nazionali e internazionali, ogni anno eroga a residenti all’estero oltre ai trattamenti di tipo previdenziale anche prestazioni assistenziali, quali integrazioni al trattamento minimo e maggiorazioni sociali a somma aggiuntiva, come la 14esima che sono interventi tipicamente erogate dal paese di residenza. E questa è anomalia che ci porta ad alleggerire conti pubblici, i conti della protezione sociale di altri paesi”, spiega.

“Pensiamo al caso della Germania dove gli uffici della protezione sociale riducono le prestazioni che darebbero ai pensionati italiani nel momento in cui questi ricevono la 14esima . E il fatto che la 14esima sia stata estesa ha alleggerito i loro conti”, prosegue.” Viene da chiedersi dunque perché noi dobbiamo agire diversamente da quanto fanno altri paesi che normalmente forniscono prestazioni assistenziali solo per residenti in quei paesi. Quando noi interveniamo in questo modo in altri paesi che hanno dei minimi vitali, Germania ma anche Australia e Usa, succede che noi, di fatto, alleggeriamo i conti delle prestazioni sociali di altri paesi essendo l’Italia peraltro un paese che ancora non è dotato di un sistema di assistenza sociale di base adeguato, cioè universale”, spiega.

Una disponibilità, quella italiana, tanto più strana quanto più, ricorda ancora Boeri, che "dagli anni '90 le norme europee hanno stabilito l'inesportabilità di tali provvidenze". Quindi, ribadisce, "è strano che si continuino ad esportare misure assistenziali che vanno contro la tendenza imperante di altri paesi". Tanto più, aggiunge, "che l'Inps è convinto che la comunità di percettori di pensioni all'estero continuerà ad aumentare, inevitabile conseguenza della globalizzazione. E non c'è niente di male in questo", dice ancora anticipando le critiche: "Noi non siamo contrari ai pensionati all'estero. Non lo siamo nella misura in cui si tratta di prestazioni di carattere contributivo. Anzi, ogni tanto sarebbe utile che il nostro paese si rendesse appetibile anche a pensionati di altri paesi, importanti per alimentare la domanda interna e le entrate fiscali". Ma quello che resta "anomalo", ripete ancora Boeri, "è che da noi si esportino prestazioni assistenziali che tutti gli altri paesi garantiscono solo ai residenti". Come la 14 esima, appunto.

La spesa per l'Italia d'altra parte non è poca cosa. Con l'innalzamento del limite di reddito e l'aumento dell'importo della 14esima, infatti, dice ancora Boeri, ''sono state erogati all'estero complessivamente nel 2017, circa 35,6 milioni di euro con un incremento di 20 milioni, cifra dunque più che raddoppiata rispetto al 2016''. ''Destiniamo dunque alle prestazioni assistenziali all'estero, non coperte da contribuzione, somme non irrilevanti'', aggiunge sottolineando come il maggior numero di beneficiari si trovino in Europa "nonostante il regime di inesportabilità delle prestazioni assistenziali", ma anche in America meridionale e in quella settentrionale.

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