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Siccità, satelliti scrutano l'Europa. Irpi-Cnr: "E' l'Italia la più secca"

05 settembre 2017 | 16.55
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 Le anomalie di umidità del suolo osservate con il dataset satellitare di umidità del suolo C3S (Foto sito  Irpi-CNR)
Le anomalie di umidità del suolo osservate con il dataset satellitare di umidità del suolo C3S (Foto sito Irpi-CNR)

( di Andreana d'Aquino)

Continua l'emergenza siccità e arriva dallo spazio, dai sistemi satellitari che rilevano il tasso di umidità del suolo, la conferma che è l'Italia ad oggi il Paese più secco d'Europa. "I dati satellitari di fine agosto ci hanno confermato che il nostro Paese è il più siccitoso del vecchio Continente e che è l'unico rimasto molto secco, mentre Francia e Spagna si stanno riprendendo" anticipa all'Adnkronos Luca Brocca dell'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

I satelliti stanno scrutando da tempo il Vecchio Continente ed "i nostri dati arrivano quasi in tempo reale" spiega l'esperto del Cnr. "Fino al 20 agosto la situazione era critica anche per Francia e Spagna che, invece, ora si stanno riprendendo" evidenzia Brocca che all'Irpi-Cnr sta monitorando attentamente la situazione siccità utilizzando un nuovo set di dati satellitari del progetto Esa Cci Soil Moisture per l'umidità del suolo.

"L'Italia è la più siccitosa -aggiunge- perchè quest'anno, da nove mesi, all'incirca da dicembre 2016, ha piovuto anche meno della metà di quanto atteso". "La combinazione di scarse precipitazioni e temperature elevate ha portato alla siccità, ed avremo bisogno di una significativa quantità di pioggia per ricostituire l'acqua persa negli ultimi otto mesi" aggiunge l'esperto dell'Irpi-Cnr. "Quello che abbiamo verificato analizzando i dati inviati dai satelliti -segnala Luca Brocca- è che l'Europa sta registrando una bipolarizzazione: mentre l'area Nord Est -Polonia, Olanda, Russia- è più bagnata del solito, l'area Sud Ovest -Italia, Francia, Spagna e Portogallo- registra livelli di condizioni secche più ricorrenti".

E sebbene la siccità in questa torrida estate abbia sorpreso il cittadino comune, questa condizione, prosegue il ricercatore, "era invece attesa" da climatologi ed esperti che ne hanno "già parlato in tutte le relazioni di previsione a 100 anni" in cui si stima che "il Mediterraneo si secchi ed il Nord Europa diventi invece più umido".

"Non possiamo sapere cosa accadrà nelle prossime settimane o mesi-continua l'esperto- ma, vista la condizione attuale, siamo ai minimi estremi di quantità di acqua nel suolo" avverte Brocca che studia i dati satellitari elaborati con due innovativi algoritmi sviluppati dall'Università di Tecnologia di Vienna e dall'azienda olandese VanderSat. Il set di dati, segnala l'Agenzia Spaziale Europea, "sarà presto reso disponibile" attraverso il maxi programma satellitare di Osservazione della Terra Copernicus Climate Change.

Ma come si ottengono le informazioni dai satelliti? "I dati dell'umidità del suolo -spiega l'Agenzia Spaziale Europea- vengono raccolti dai sensori radar a bordo dei satelliti che misurano le microonde riflesse o emesse dalla superficie terrestre. L'intensità del segnale misurato dipende dalla quantità di acqua nel terreno". Questa informazione, spiega l'Esa, "è importante per migliorare le previsioni meteorologiche a breve e medio termine, e per prevedere eventi pericolosi come alluvioni, siccità e ondate di caldo".

Altri sensori satellitari possono invece monitorare gli effetti della siccità, come l'abbassarsi dei livelli dell'acqua nei laghi. Ed è ciò che hanno fatto i satelliti scrutando il lago Bracciano alle porte di Roma. "Il lago di Bracciano ha visto una significativa diminuzione del livello dell'acqua. Il recesso del litorale è così prominente da essere diventato visibile nei dati ottici satellitari" riferisce ancora l'Esa che sul suo sito ha dedicato un'intera sessione all'analisi della siccità attraverso le attività dei satelliti nello spazio.

"Il livello delle acque a Bracciano è strettamente monitorato dalle autorità locali, ma in zone remote del mondo i livelli dell'acqua di grandi laghi possono essere monitorati dagli altimetri radar dei satelliti, aiutando i governi a meglio gestire le risorse idriche" e "gli scienziati continueranno ad utilizzare strumenti inviati nello spazio per monitorare le condizioni di siccità in tutta Europa e ad offrire supporto alle autorità che si occupano della scarsità dell'acqua" assicura infine l'Agenzia Spaziale Europea.

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