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Raggi: "Atac si salverà e resterà pubblica"

07 settembre 2017 | 16.09
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(Fotogramma)
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"Per effetto di politiche sciagurate negli anni Atac ha accumulato oltre 1 miliardo di debiti e rischiava il fallimento: noi la salveremo mantenendola saldamente in mano pubblica". Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi durante il Consiglio comunale straordinario su Atac. "Salveremo un patrimonio di tutti i romani, migliaia di posti di lavoro e rilanceremo un servizio fondamentale per la Capitale, i turisti e i pendolari - ha aggiunto -. E lo strumento per concretizzare questo impegno si chiama concordato preventivo in continuità, con un piano di accordo con i debitori sotto l'egida del Tribunale in base a un piano industriale serio".

Per raggiungere il risanamento, ha detto Raggi, "non è percorribile l'ipotesi di ricapitalizzare l'azienda, ossia tappare i buchi con i soldi dei romani, risolvendo il problema solo temporaneamente, scaricandolo sulle spalle dei nostri figli".

"Privatizzare Atac non è la soluzione: molti di quelli che in passato hanno avversato questa ipotesi, oggi sono i primi a raccogliere le firme - ha aggiunto - Evviva la coerenza, mi sento di dire. Cambiare idea è legittimo, ma non quando si ha una visione chiara delle cose in base a un programma che ci si è impegnati a fondare questa amministrazione". "Privatizzare non è la soluzione per noi, equivarrebbe a svendere l'azienda e pare evidente come questo fosse l'obiettivo finale di una operazione prolungata nel tempo e ha spolpato pezzo dopo pezzo ciò che appartiene a tutti i cittadini romani".

"Non si spiega diversamente - conclude - la propaganda sulla privatizzazione del tpl che altri schieramenti stanno portando avanti da mesi, per interessi che appaiono un po' poco chiari".

"Cedere Atac ai privati - ha sottolineato Raggi - vorrebbe dire consegnare il trasporto pubblico a logiche di profitto con la creazione di linee di serie A e serie B, con tratte centrali remunerative e altre periferiche dimenticate. Nessuno potrebbe escludere l'aumento del biglietto per aumentare i ricavi e risanare l'azienda e che il taglio dei costi possa ripercuotersi sugli stipendi dei dipendenti e sulla qualità generale del servizio".

"Questo perché il privato deve puntare al lucro, che si può fare in tanti modi, compresa la pelle della gente - ha continuato -. Questo non possiamo e non vogliamo permetterlo, nell'interesse dei cittadini. La soluzione è un percorso di rinnovamento totale dell'azienda che passa attraverso il concordato preventivo in continuità".

"I lavoratori onesti - ha continuato la sindaca - non hanno nulla da temere, ma non devono più essere tollerate rendite di posizione e meccanismi clientelari. E questo lo abbiamo dimostrato con i licenziamenti di 'Parentopoli', non abbiamo fatto sconti a nessuno".

Raggi ha poi lanciato un appello: "Chiediamo ai cittadini e ai dipendenti Atac di sostenerci con forza nel nostro obiettivo di mantenere Atac pubblica e rilanciarla. Invito i sindacati a costruire insieme una normalità che manca da troppo tempo, trasformiamo insieme la nostra società in un organismo sano, efficiente e moderno insieme alla vostra esperienza, forza e coraggio per disinnescare allarmismi e strumentalizzazioni".

"Avremmo potuto fare quello che hanno fatto tutti gli altri: girare la testa dall'altra parte e fare finta di nulla, continuando a vivacchiare. Potremmo rifinanziare la società, avallando l'ennesimo spreco senza cambiare nulla, magari solo per ottenere facili consensi o ritorni elettorali, e invece no. Abbiamo deciso di mettere le mani nel disastro ereditato", ha detto ancora, ribadendo: "L'azienda è gravata da un fardello insostenibile: oltre 1 miliardo di debiti accumulati con banche, fornitori e con il socio Roma Capitale, noi, voi - ha sottolineato Raggi -. Il bilancio 2016 stando a quanto ci viene anticipato dai vertici della società, potrebbe chiudersi con un patrimonio netto negativo, una situazione spaventosa che chiama tutti a un'assunzione di responsabilità, e mi permetto di dire, alcuni forse più di altri. In particolare chi ha avuto il compito di gestirla, chi ha avuto il compito di vigilare e noi, chiamati a trovare una soluzione".

PASSA ODG M5S - L'Assemblea Capitolina ha approvato un ordine del giorno sull'Atac a prima firma del consigliere M5S e presidente della commissione Mobilità Enrico Stefano. Con l'odg, approvato con i 27 voti favorevoli della maggioranza e 6 contrari dell'opposizione, l'Assemblea capitolina impegna la sindaca Virginia Raggi e la Giunta "a dare seguito all'indirizzo espresso dall'organo amministrativo della società, ovvero a porre in essere tutti gli atti necessari e propedeutici al superamento della situazione di crisi d'impresa attraverso il prospettato avvio e la prosecuzione della procedura di concordato preventivo in continuità, al fine di mantenere in essere l'esercizio del servizio di trasporto pubblico locale da parte di Atac Spa e la connessa salvaguardia della struttura organizzativa, dei livelli occupazionali e della tutela del personale dipendente della società; a comunicare il piano di concordato all'ente socio".

Tra le premesse dell'odg la maggioranza ricorda che "in considerazione di quanto previsto dalla legge, l'ipotesi di ricapitalizzazione di Atac Spa potrà essere valutata nel contesto del piano generale di risanamento da attuare attraverso l'istituto del concordato preventivo in continuità".

L'odg impegna inoltre l'amministrazione "ad intraprendere idonee ed urgenti iniziative affinché sia garantita una mobilità efficiente e sostenibile, a gestione e proprietà pubblica, in alternativa al mezzo privato, prioritariamente tramite la radicale implementazione della rete infrastrutturale su ferro prevista da decenni in ogni programma e strumento istituzionale di sviluppo strategico, principalmente su realizzazione di nuove linee tram e metro o prolungamenti delle stesse, così come da programma elettorale e linee programmatiche".

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