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Economia: Weconomy#11, Boldrin di Decathlon sul passaggio generazionale

07 settembre 2017 | 14.11
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Economia: Weconomy#11, Boldrin di Decathlon sul passaggio generazionale

Come si passa dai baby boomer ai millenial e come sta cambiando il mondo del lavoro? È il tema principale del quaderno Weconomy #11 “Quid Novi? – Generazioni che collaborano”, raccolta di interviste scaricabile gratuitamente dal sito www.weconomy.it e realizzato dalla Service Design Company Logotel.

Tra i contributi anche quello di Andrea Boldrin, direttore risorse umane di Decathlon, che analizza le trasformazioni di un'impresa nel corso del tempo. "I processi di cambiamento non vanno avviati solo se c’è qualcosa che non va, al contrario noi diciamo che ‘Il tetto va riparato quando non piove’”. Secondo Boldrin oltre a parlare di generazioni in azienda, è "altrettanto importante parlare di generazioni di azienda". In questo senso "un’impresa può invecchiare, può rimanere nel passato, può appartenere a un’altra generazione, oppure può costantemente modificare se stessa, ringiovanire".

Le imprese devono quindi essere pronte a cambiare e a rinnovarsi non solo quando "qualcosa non torna, ma devono essere continuamente attivi in background. Perché restare fermi significa scomparire". Il cambiamento però non può riguardare solo i vertici dell'azienda, ma deve essere "capillare". Boldrin spiega qual è la strategia di Decathlon attraverso il concetto di "sussidiarietà, secondo il quale è necessario avvicinare le decisioni al punto d’impatto delle decisioni stesse".

Per applicare questo concetto Decathlon organizza workshop e incontri per ascoltare il parere dei dipendenti in merito ai cambiamenti da effettuare, ridefinendo il "concetto di management, immaginandolo come una ‘T’ nella quale la parte verticale rappresenta il mestiere specifico di ogni individuo, la parte orizzontale descrive il valore che ciascuno può dare all’azienda, quel qualcosa in più che si può mettere a disposizione di tutti: talento, conoscenza, passione".

Ai dipendenti viene chiesto di esprimere la loro opinione, similmente a quanto ogni giorno fanno sui social "mettendo un like alla foto di un amico, o comunicando la qualità del loro sonno, in un mondo dove di continuo si esternano le proprie emozioni, le proprie volontà, i propri pareri". L'obiettivo è quello di rimanere al passo con i tempi, innovando l'azienda dall'interno per aiutarla ad "adattarsi ai cambiamenti del contesto saltando da una generazione all’altra con abilità e costanza".

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