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La proposta

Colf e badanti, in arrivo stangata?

29 settembre 2017 | 14.20
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Potrebbe diventare un boomerang per le famiglie la proposta dei sindacati di aumentare i contributi per colf, badanti e baby sitter. Il carico rischia infatti di ricadere interamente su chi ha bisogno di un aiuto in casa o per assistere un anziano e si trova già a dover far fronte a una spesa importante. La proposta, che punta a rendere più sostanziose le future pensioni dei lavoratori domestici, è contenuta nel documento unitario di Cgil, Cisl e Uil, presentato alcuni giorni fa, in cui i sindacati riassumono le richieste avanzate al tavolo con il governo durante il confronto sulla previdenza.

LA PROPOSTA - Il punto in questione riguarda proprio la valorizzazione del lavoro di cura. Cgil, Cisl e Uil chiedono "la revisione dell’attuale sistema di contribuzione per chi svolge lavoro domestico". In sostanza propongono di prevedere "versamenti contributivi pieni anche oltre le prime 24 ore settimanali lavorate" e di rapportarli "alle retribuzioni corrisposte effettivamente, se superiori a quelle convenzionali".

RISCHIO SALASSO- Due misure che potrebbero tradursi in un vero salasso per le famiglie. Fare un calcolo è complicato, considerate le molte variabili, ma l'aggravio economico potrebbe arrivare a superare i 1000 euro all'anno.

COME FUNZIONA ORA - Attualmente funziona così: se l'orario di lavoro è inferiore a 24 ore settimanali, il contributo orario è calcolato in base a tre diverse fasce di retribuzione. Se invece è di almeno 25 ore settimanali è fisso. Il sistema contributivo prevede infatti, proprio per venire incontro alle famiglie più bisognose di assistenza, che per gli impieghi superiori alle 24 ore settimanali presso uno stesso datore di lavoro gli importi contributivi per tutte le ore lavorate siano di molto inferiori, fino al dimezzamento, e svincolati dalla retribuzione oraria corrisposta. Se dovesse passare la proposta dei sindacati il conto per le famiglie lieviterebbe inevitabilmente.

IL NO DEI DATORI DI LAVORO - L'ipotesi avanzata da Cgil, Cisl e Uil non convince l’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico (Assindatcolf). “Bene che il dibattito in tema di previdenza tocchi anche il settore domestico ma - avverte il vicepresidente Andrea Zini - attenzione a non far ricadere un’eventuale revisione ‘al rialzo’ del sistema di contribuzione sulle spalle delle famiglie datrici di lavoro, che non potendo contare su agevolazioni fiscali, già si fanno interamente carico dei costi di colf, baby sitter e badanti”.

Il problema è che ad oggi "le famiglie possono contare solo su parziali deduzioni e detrazioni rispetto alle ingenti spese sostenute per pagare stipendi e contributi dei propri domestici", spiega Zini, che ricorda come il costo annuo di una badante possa arrivare fino a 17 mila euro. In conclusione, secondo Assindatcolf, è insostenibile aumentare le spese a carico dei datori "senza prima concedere la deduzione del costo del lavoro domestico".

AGEVOLAZIONI FISCALI - Ma quali sono oggi le agevolazioni fiscali previste per i datori di lavoro di colf o assistenti familiari? I contributi obbligatori versati possono essere dedotti dal proprio reddito per un importo massimo di 1.549,36 euro all'anno. Per gli addetti all'assistenza di persone non autosufficienti, il datore di lavoro può detrarre dall'imposta lorda il 19% delle spese sostenute, per un importo massimo di 2.100 euro all'anno. Si può usufruire della detrazione se il reddito complessivo è inferiore a 40.000 euro e la deduzione fiscale per la colf si può sommare alla detrazione prevista per l'assistente familiare, e viceversa.

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