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Latte e formaggi, scatta l'obbligo di origine in etichetta

16 ottobre 2017 | 15.30
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Scatta definitivamente da oggi l'obbligo di indicare obbligatoriamente in etichetta l'origine del latte e dei prodotti lattiero-caseari come burro, formaggi, yogurt. Lo scrive la Coldiretti in una nota, nella quale sostiene che in questo modo "verrà impedito di spacciare come made in Italy i prodotti ottenuti degli allevamenti stranieri".

Oggi, ricorda infatti l'associazione, "è scaduto il termine di 180 giorni per smaltire le scorte di confezioni con il sistema di etichettatura precedente all'entrata in vigore dal decreto" che impone l'indicazione dell'origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari.

"Il consiglio ai consumatori italiani è di verificare l'obbligo di indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari. L'obbligo - spiega la Coldiretti - si applica al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale e sarà riconoscibile in etichetta dalle diciture 'Paese di mungitura' e 'Paese di confezionamento e trasformazione'.

Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato o trasformato, nello stesso Paese, l'indicazione di origine può essere assolta con l'utilizzo della dicitura 'Origine del latte' seguita dal nome della nazione.

Se invece le operazioni indicate avvengono nel territorio di più Paesi membri dell'Unione europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata, possono essere utilizzate - precisa ancora la Coldiretti - le seguenti diciture: 'latte di Paesi Ue' per l'operazione di mungitura, 'latte condizionato o trasformato in Paesi Ue' per l'operazione di condizionamento o di trasformazione.

"Infine qualora le operazioni avvengano nel territorio di più Paesi situati al di fuori dell'Unione europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata, possono essere utilizzate le seguenti diciture: 'latte di Paesi non Ue' per l'operazione di mungitura, 'latte condizionato o trasformato in Paesi non Ue' per l'operazione di condizionamento o di trasformazione", conclude Coldiretti.

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