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Moda: Creatività e inclusione nel progetto della Bracco Milano moda per sociale

28 ottobre 2017 | 09.53
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Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco (Fotogramma)
Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco (Fotogramma)

La realtà dell'alta moda incontra donne con storie difficile alle spalle nel progetto organizzato dalla Fondazione Bracco 'Milano Moda per il Sociale' con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana e del Comune di Milano. Nella cornice di Palazzo Morando a Milano tre sartorie sociali, Fiori all’Occhiello di Baranzate, Gelso di Torino e SanVittore di Milano hanno presentato le loro collezioni autunno-inverno. Oggi e domani, invece, sarà ospitata una mostra multimediale aperta al pubblico allestita da Giuseppe Silvestrin, producer d’eccezione, con il contribuito di Aldo Coppola, di Bonaveri per i manichini, e dello studio Stefano Guindani Photo.

"Oltre i margini è un’iniziativa di cui siamo molto fieri, anche per il suo valore emblematico per le nostre periferie - afferma Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco - La sartoria Fiori all’Occhiello costituisce, insieme al negozio che vende a Baranzate gli abiti fatti a mano, un importantissimo punto di riferimento lavorativo e formativo. Con l’iniziativa 'Milano Moda per il Sociale' accendiamo i riflettori su queste realtà che meritano di crescere ed essere sostenute”.

In Italia le sartorie sociali sono una realtà di crescente importanza, perché uniscono solidarietà e mercato proponendo modelli capaci di produrre e trovare risposte a nuovi bisogni. In questo contesto alle sarte, immigrate nel nostro paese, e alle detenute di San Vittore viene offerta una seconda chance per il riscatto sociale e l'inclusione nel mondo del lavoro. 'Milano Moda per il Sociale' punta a dimostrare concretamente che il bello può nascere da una sconfitta,

Dall’inizio del 2016 Fondazione Bracco è attiva nel Comune di Baranzate, periferia milanese dove convivono 72 etnie differenti, con il progetto «Oltre i Margini». I filoni di attività variano dal favorire l’inclusione sociale con il lavoro, a tutelare la salute dei «soggetti ai margini», sino al contrasto alla povertà educativa. L’accesso al mondo del lavoro passa attraverso la sartoria sociale Fiori all’Occhiello, composta prevalentemente da abili sarte immigrate nel nostro Paese per sfuggire a povertà o persecuzioni.

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