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Enel, 24,6 mld investimenti in due anni: 5,3 per la digitalizzazione

21 novembre 2017 | 08.38
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Nella foto Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Nella foto Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA

L’Enel prevede investimenti complessivi per 24,6 miliardi di euro tra il 2018 e il 2020, un aumento di 500 milioni di euro rispetto al piano precedente, che comprendono 3,4 miliardi di euro per il modello Bso (Build, Sell and Operate). Il gruppo prevede un mix del 30%-70% tra investimenti in manutenzione e investimenti per la crescita nel periodo, in ulteriore miglioramento rispetto al piano precedente. E’ quanto emerge dal piano strategico 2018-20 di Enel.

Il piano relativo agli investimenti per la crescita è ora dedicato per l’80% ai mercati maturi, un cambiamento importante rispetto al 60% del piano precedente, con conseguente ulteriore riduzione del profilo di rischio. Da un punto di vista geografico, l’allocazione degli investimenti rispetto al piano precedente prevedono: un aumento del 40% degli investimenti in Nord e Centro America, per effetto della crescita delle Rinnovabili; aumento del 23% degli investimenti in Italia, guidato dalle Reti; aumento del 35% degli investimenti nella Penisola Iberica, guidato dalle Reti e da una nuova fase di crescita delle Rinnovabili; riduzione del 26% degli investimenti in Sud America, principalmente nelle Rinnovabili.

Quasi il 95% degli investimenti destinati alla crescita riguarderà attività prive del rischio ‘merchant’, quali le Reti, nonché la generazione da fonti rinnovabili e quella termoelettrica supportate da contratti di acquisto di energia (c.d. Power Purchase Agreement). Il gruppo prevede di generare 3,6 mld di euro di crescita cumulata dell’Ebitda nel periodo 2018-2020, al netto del contributo delle connessioni alla rete.

Salgono a 5,3 miliardi gli investimenti in digitalizzazione di Enel, rispetto ai 4,7 mld previsti dal piano precedente e si prevede che possano produrre 1,9 mld di incremento cumulato dell’ebitda nel periodo 2018-20, di cui 900 mln riferiti al solo 2020. Circa il 60% di tale crescita sarà assicurata da un aumento dei margini e il 40% dalla riduzione dei costi operativi su base cumulata, garantendo così rendimenti solidi e a due cifre sugli investimenti. Il previsto incremento di 1,9 miliardi di euro dell’ebitda cumulato rappresenta un aumento di 300 mln di euro rispetto al piano precedente.

Nei prossimi tre anni Enel prevede inoltre di cedere ulteriori asset esistenti per 3,2 miliardi di euro, principalmente focalizzandosi su impianti di generazione da fonte termoelettrica e uscendo da paesi non strategici.

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