Dopo la bufera scoppiata sulla Tari per gli errori di conteggio da parte di alcuni comuni, sono in tanti a chiedersi se il gonfiamento della tassa li riguardi. Basta andare a controllare l’avviso di pagamento (dal 2014), spiega fiscoetasse.com, nella parte relativa al dettaglio immobili e degli importi da pagare.
Il punto è capire se la quota variabile sia stata calcolata una sola volta per l'immobile principale (abitazione) e le sue pertinenze. In pratica se sull'avviso di pagamento saldo della Tari l'importo della tariffa variabile è indicato anche per immobili che sono pertinenze dell'abitazione (ad esempio un box) il calcolo è sbagliato e si deve procedere alla richiesta di rimborso.
Un esempio: prendiamo un'abitazione di 100 mq con garage di 10 mq con famiglia di due componenti con quota fissa di 1,28 x mq e quota variabile di 121,58 euro. L'importo corretto è di 272,87 e cioè: 128 euro di quota fissa più 121,58 di quota variabile per l'abitazione ai quali vanno aggiunti solo 12,80 euro di quota fissa per il garage (e non per intenderci altri 121,58 di quota variabile che farebbero erroneamente lievitare l'importo a 399,31 euro).