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Mamma licenziata, Ikea: "Lavorava meno di 7 giorni al mese"

29 novembre 2017 | 19.48
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(Fotogramma)
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La decisione di licenziare Marica Ricutti, "è stata difficile quanto necessaria, nel rispetto dei propri valori e alla luce dei fatti avvenuti". E' quanto scrive il gruppo Ikea in una lunga nota in cui precisa le ragioni alla base del licenziamento della donna, "che negli anni ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità".

L'azienda "si è sempre dimostrata disponibile a concordare le migliori soluzioni per contemperare le necessità della lavoratrice con le esigenze connesse al suo lavoro", spiega Ikea. Tuttavia, "negli ultimi 8 mesi la signora Ricutti ha lavorato meno di 7 giorni al mese e, per circa la metà dei giorni lavorati, ha usufruito di cambi di turno e spostamenti di orario, concordati con i colleghi e con la direzione del negozio".

Nell’ultimo periodo, "in più occasioni, la lavoratrice - per sua stessa ammissione - si è autodeterminata l'orario di lavoro senza alcun preavviso né comunicazione di sorta, mettendo in gravi difficoltà i servizi dell'area che coordinava e il lavoro dei colleghi, creando disagi ai clienti e disservizi evidenti e non tollerabili".

La vicenda è quella di una dipendente di 39 anni dell'Ikea di Corsico, Marica Ricutti, con due figli, di cui uno disabile, che reso nota la lettera di licenziamento dell'azienda per - ha raccontato - non avere rispettato per due volte i turni. Il gruppo sostiene invece che questo sia accaduto, senza preavviso, "in più occasioni". E che "di fronte alla contestazione di tali episodi e alla richiesta di spiegazioni da parte dei suoi responsabili su questo comportamento, la signora Ricutti si è lasciata andare a gravi e pubblici episodi di insubordinazione", spiega una nota di Ikea, a cui oggi hanno chiesto conto una serie di sigle sindacali. "Sulla base dei propri valori, del rispetto dovuto alla totalità dei propri collaboratori e della cura dei propri clienti, Ikea, pur avendo fatto il possibile per andare incontro alle richieste della lavoratrice, ha ritenuto non accettabili comportamenti di questo tipo che hanno compromesso la relazione di fiducia. Alla luce di questa insostenibile situazione, l'azienda è giunta alla decisione di interrompere il rapporto di lavoro".

Il gruppo riporta alcuni numeri: "Oggi in Ikea Italia lavorano più di 6.500 collaboratori diretti, in oltre 21 punti vendita, per i quali valorizziamo le competenze e garantiamo percorsi di crescita. I risultati della nostra indagine di clima interno confermano che l'82% dei nostri lavoratori si sente rispettato e valorizzato e l'83% si dichiara orgoglioso di lavorare in Ikea. Il 90% è impiegato con un contratto a tempo indeterminato e, nell'ultimo anno, oltre 100 donne e 100 uomini hanno avuto un avanzamento di carriera". Nel gruppo sono donne il 58% dei collaboratori e il 44% dei responsabili.

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