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Pensioni

Cgil in piazza: "Ricostruire fili con Cisl e Uil"

02 dicembre 2017 | 10.06
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

La Cgil torna in piazza e lo fa con una manifestazione nazionale organizzata in cinque città: Roma, Torino, Palermo, Bari e Cagliari. Quella sulle pensioni "è una prima mobilitazione. Sia chiaro. Non ci fermeremo, continueremo. La mobilitazione generale non è lontana nel tempo'' ha detto la leader della Cgil Susanna Camusso dal palco di Piazza del Popolo.

Tra le rivendicazioni al centro della mobilitazione, "bloccare l’innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione, garantire un lavoro dignitoso e un futuro previdenziale ai giovani, riconoscere il lavoro di cura".

Oltre alle motivazioni sulla previdenza, il sindacato di corso d’Italia chiede anche di "cambiare la legge di bilancio per sostenere lo sviluppo e l’occupazione, estendere gli ammortizzatori sociali, garantire a tutti il diritto alla salute, rinnovare i contratti pubblici" ha detto Camusso.

CAMUSSO - "Siamo in piazza perché non c’è l’attenzione che deve essere data al lavoro ; perché il governo ha disatteso l’impegno che aveva preso con noi un anno fa; perché bisogna dare una svolta sulla qualità del lavoro ; perché bisogna pensare al futuro di questo paese in particolare ai giovani, alle donne ai quali continuano a non venir date risposte".

"Gli impegni disattesi - ha aggiunto la leader Cgil - si riferiscono all’accordo che si fece nel settembre dell’anno scorso con il governo che prevedeva la definizione di norme previdenziali per le lavoratrici, per i giovani; impegni per rivedere una legge profondamente ingiusta". E poi, ai giornalisti che gli chiedevano se ci fosse sul tema pensioni una rottura con gli altri sindacati, Camusso ha risposto: "Bisogna ricostruire i fili" con Cisl e Uil.

LANDINI - Il segretario confederale nazionale Cgil, Maurizio Landini, ha invece parlato dal palco allestito a piazza Verdi a Palermo: "Quando nel 2011 l'allora governo Monti decise di intervenire drasticamente sulle pensioni si è aperta una ferita. Allora il sindacato unitariamente si è limitato a tre ore di sciopero. Oggi bisogna riconoscere che abbiamo commesso un errore a non contrapporci a quella riforma sbagliata".

"Ci hanno detto - ha aggiunto Landini - che era necessario intervenire sulle pensioni, cancellare l’articolo 18, abolire le province e avremmo risolto tutti i nostri problemi. Tutte queste cose sono state fatte ma la situazione continua a non girare, anzi disoccupazione e precarietà sono aumentate", a livelli insopportabili "soprattutto al Sud: i conti non tornano e le diseguaglianze sono cresciute".

TISSONE - In piazza anche la Silp Cgil, sindacato di polizia, con delegazioni di quadri, iscritti e simpatizzanti. "I poliziotti sono in piazza con la Cgil perché un Paese senza lavoro non ha futuro" ha affermato il segretario generale Daniele Tissone. "Le lavoratrici e i lavoratori in divisa manifestano anche per chiedere al governo di riavviare subito la trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro, fermo da 9 anni".

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