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Gli ultimi fuochi

19 dicembre 2017 | 09.03
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Ultimi fuochi in Commissione banche. La settimana clou delle audizioni più attese è stata aperta ieri dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. "Non ho mai autorizzato nessuno - ha detto il ministro a Palazzo San Macuto - perché nessuno mi ha mai chiesto autorizzazioni" ha detto l'inquilino di via XX settembre rispondendo alla domanda del senatore Augello sugli incontri che alcuni ministri hanno avuto con i vertici degli organi di vigilanza e delle banche, per avere informazioni o dare suggerimenti sugli istituti in crisi come Banca Etruria.

Ed è stato proprio il tema della banca aretina quello più caldo sul tavolo della commissione. Sulla proposta di commissariare l'istituto, ha spiegato ancora Padoan, "è arrivata dalla Banca d'Italia". "Il nostro contributo - ha aggiunto Padoan - è stato recepire e condividere questa esigenza di commissariamento". Il fatto che abbia deciso Palazzo Koch, ha però precisato, "non è una questione di mancanza di autonomia del governo. Noi abbiamo concordato il commissariamento, non abbiamo fatto da passacarte", ha aggiunto.

Quindi, rispondendo a una domanda dell'onorevole Sibilia sugli incontri con l'ex ad di Unicredit Ghizzoni, Padoan ha spiegato: "Ho incontrato Ghizzoni moltissime volte, abbiamo parlato di tante cose ma mai della situazione di Banca Etruria". Il titolare di via XX settembre ha anche affermato di "non aver mai incontrato" né Vincenzo Consoli, ex ad di Veneto Banca né Pierluigi Boschi, ex vicepresidente di Banca Etruria. Con Ghizzoni, ha spiegato Padoan, "abbiamo parlato di tante cose, degli scenari globali e delle difficoltà che stava vivendo il sistema bancario italiano".

Gli incontri avuti tra l'allora ministro Boschi e i vertici di Consob "li ho appresi dalla stampa", ha poi aggiunto Padoan. E alla domanda se avesse autorizzato la collega, il ministro ha ribadito: "Non ho mai autorizzato nessuno a parlare con qualcuno né a ho richiesto che qualcuno venisse a riferire a me". E proprio sul tema del coinvolgimento di esponenti del suo governo, al termine della lunga e articolata audizione, il ministro è stato netto: "Le discussioni a livello di governo sulle banche in difficoltà avvenivano in modo molto continuo tra me e il presidente del Consiglio", ha detto.

Dopo l'audizione di Padon, oggi sarà il turno del governatore della Banca di Italia, Ignazio Visco. Il numero uno di Via Nazionale, confermato a Palazzo Koch nonostante la mozione ostile del Pd e la chiara sfiducia espressa più volte da Matteo Renzi, ha sempre sostenuto che l'operato della Vigilanza andasse giudicato proprio dal lavoro della Commissione di inchiesta. E sarà quindi in questa sede che utilizzerà tutti gli argomenti a sua disposizione per sostenere la correttezza dell'operato della sua struttura. Anche in questo caso, potrebbero emergere contatti 'sensibili' con la politica oltre ai limiti, già denunciati in passato, di un sistema che di fatto comprometterebbe l'efficacia degli interventi della Vigilanza.

Visco dovrà rispondere ai dubbi e alle accuse che sono finora emerse dalle altre audizioni in commissione. Nel caso di Bankitalia, sono quasi tutte firmate Pd: per i dem, impegnati a dimostrare che non c'è stato conflitto di interessi nelle azioni della Boschi, sono gli organi di vigilanza ad aver sbagliato. Hanno sottovalutato la situazione degli istituti di credito tra operazioni baciate, crediti senza controllo, favori ad amici e parenti e truffe ai risparmiatori. Le Autorità non hanno comunicato tra loro, accusano, come è anche emerso dalle parole di Vegas, che ha raccontato di aver appreso di una lettera di Bankitalia a Etruria 4 anni dopo, perché l'istituto aretino la nascose per falsare i prospetti informativi.

Ma non sono solo le audizioni di Visco e Padoan a scandire la fitta agenda della Commissione banche. Tra le più attese c'è quella dell'ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni, in programma domani. Dopo la polemica su Etruria, Ghizzoni dovrà rispondere a una domanda chiave: Maria Elena Boschi, come racconta De Bortoli nel suo libro 'Poteri Forti', ha veramente chiesto un aiuto a Unicredit per salvare la banca dove il padre era vicepresidente?

A chiudere la settimana calda della Commissione d'inchiesta saranno poi l'ex ministro dell'Economia Vittorio Grilli, atteso a San Macuto giovedì assieme all'ex ministro del Tesoro Giulio Tremonti e all'ex ministro Fabrizio Saccomanni, e poi l'ex premier Mario Monti, e l'amministratore delegato di Deutsche Bank Italia Flavio Valeri, che saranno ascoltati venerdì.

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