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Rimpianti sì, pressioni no

20 dicembre 2017 | 09.18
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Era attesa come l'affondo finale. E' finita con le parole di gratitudine espresse da parte di Matteo Renzi. L'audizione del governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ascoltato ieri nella Commissione di inchiesta sulle banche, si è incentrata sulle presunte ingerenze del governo Renzi su Palazzo Koch per il caso Banca Etruria. Visco ha 'assolto' la sottosegretaria Maria Elena Boschi, spiegando di non aver subito pressioni. L'allora ministra, ha rimarcato Visco, "non fece una richiesta di interventi particolari né di informazioni sensibili", ribadendo "la fiducia per l'operato di Bankitalia" e manifestando "dispiacere e preoccupazione per le conseguenze che la crisi della banca avrebbe potuto avere per il territorio".

IL CAPITOLO BOSCHI - Il numero uno di via Nazionale ha confermato poi i due incontri di Boschi con Fabio Panetta, vice direttore generale di Bankitalia, spiegando che "c'era un legittimo interesse dell'allora ministro su una questione che interessava il territorio". A tal proposito, ha evidenziato il Governatore, Boschi "ne parlò con Panetta, ma lui non disse nulla perché non si parlava delle questioni della Vigilanza, che sono riservate".

GLI INCONTRI CON RENZI - Visco ha poi parlato dell'ex premier Matteo Renzi, sostenendo che "non risposi quando, al terzo incontro che ho avuto con Renzi, questi mi chiese perché la Popolare di Vicenza si voleva comprare Banca Etruria". A tal proposito, Visco ha spiegato che di vigilanza "ho parlato sempre solo con il ministro dell'Economia, nelle sue funzioni di presidente del Cicr". Poi il Governatore ha ricordato che "erano presenti Padoan e Delrio. Renzi mi espresse preoccupazione sul settore dell'oro dell'aretino. Pensavo fosse una battuta".

LA REPLICA DEL SEGRETARIO PD - Le parole di Visco hanno raccolto il plauso di Renzi che l'ha ringraziato, sostenendo che la testimonianza "fuga ogni dubbio sul comportamento dei ministri". "Ringrazio molto il governatore Visco per le parole di apprezzamento che ha rivolto al mio governo nella sua audizione di questa mattina - ha detto il segretario del Pd -. Confermo che abbiamo sempre avuto la massima collaborazione istituzionale, anche quando non eravamo d'accordo su tutto nel merito".

M5S: "RENZI SBUGIARDATO" - Non la pensano allo stesso modo i Cinquestelle: "Ecco sbugiardato anche Renzi - hanno detto i membri M5S della Commissione banche -. L'ex premier ha sempre sostenuto di non aver mai avuto rapporti con le banche, se non per due mutui a lui intestati. Le battute stanno a zero: oggi apprendiamo dal governatore Visco che il segretario Pd gli chiese per ben due volte notizie su Etruria. E in maniera impropria, visto che il numero uno di via Nazionale si rifugiò nel segreto d'ufficio e spiegò che di certi temi parlava soltanto con il ministro dell'Economia". Luigi Di Maio commenta: "Visco svela pressioni Renzi, il Pd lo mandi a casa".

IL RUOLO DELLA VIGILANZA - Ieri Visco ha puntualizzato anche sul ruolo della Vigilanza. La Banca d'Italia "non ha mai fatto pressioni su nessuno per favorire la Banca Popolare di Vicenza o sollecitarne un intervento" ha rimarcato. In particolare, in riferimento a presunte pressioni esercitate da Via Nazionale perché Veneto Banca fosse acquisita da Bpvi, Visco è stato chiaro. "Non ho mai fatto pressioni, né dato indicazioni. Abbiamo solo recepito l'interesse" di Banca Popolare di Vicenza su Banca Etruria, ha evidenziato il Governatore.

In merito dell'attività di vigilanza, Visco ha poi affermato: "Potevamo essere più svegli nel 2013? Forse, e ho due rimpianti: uno è di non aver spinto le banche con forza di dotarsi di capacità di recupero e di mettere ordine sul fronte delle sofferenze. L'altro, viceversa, di aver considerato Vicenza non straordinaria e o la migliore delle popolari, ma in grado di fare acquisti di banche più piccole con attenzione".

OGGI E' IL TURNO DI GHIZZONI - Oggi a Palazzo San Macuto è la giornata più calda, visto che a parlare sarà l'ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni. Per mesi il banchiere piacentino ha scelto la strada del silenzio. Non ha mai commentato quanto raccontato dall'ex direttore del 'Corriere della Sera', Ferruccio de Bortoli nel libro 'Poteri forti (o quasi)', in cui rivela che nel 2015 l'allora ministra delle Riforme Boschi chiese a Ghizzoni di valutare l'acquisto di Banca Etruria. Il banchiere dovrà chiarire se Maria Elena Boschi ha veramente chiesto un aiuto a Unicredit per salvare la banca dove il padre era vicepresidente.

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