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Case all’asta ancora giù. CS Sogeea: "Nel II° semestre -14%"

12 gennaio 2018 | 14.12
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(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Scende ancora il numero delle case all’asta in Italia attestandosi a -14% nel secondo semestre 2017, le procedure in corso sono infatti 19.650, a fronte delle 22.969 rilevate lo scorso luglio e relative ai primi sei mesi dell'anno. Dal nuovo rapporto del Centro Studi indipendente Sogeea "Le aste immobiliari in Italia" emerge infatti un secondo calo consecutivo del comparto che, nell’ultimo anno, ha registrato un vero e proprio crollo: rispetto all’inizio del 2017, quando aveva raggiunto le 33.304 unità, il totale delle abitazioni in vendita forzata è sceso del 41%, rileva lo studio presentato oggi a Roma, nella Sala degli atti Parlamentari, alla biblioteca Spadolini del Senato.

Secondo lo studio, che accende un faro e porta in trasparenza il comparto, anche nel secondo semestre 2017 a trainare la diminuzione del dato è il Nord del Paese, passato da 8.817 a 6.558 procedure (-26%) anche se con differenze territoriali. Consistente anche la riduzione rilevata nelle Isole (3.716 gli immobili attualmente interessati, -17%), mentre sia il Centro (4.822 abitazioni) che il Mezzogiorno (4.554) hanno sostanzialmente confermato i livelli dello scorso luglio, quando le procedure erano, rispettivamente, 4.883 e 4.766.

Il dato degli ultimi sei mesi del 2017, "va accolto con favore perchè segnala anche un calo della sofferenza delle famiglie italiane soprattutto riguardo un bene considerato primario dai cittadini: la casa" ha sottolineato il direttore scientifico del Centro Studi Sogeea, Sandro Simoncini. "La situazione complessiva, alla luce del secondo calo consecutivo del dato, appare quindi assai meno preoccupante di quella di inizio 2017" ha osservato, indicando come significativo anche il calo registrato nel settore turistico e pari al 12%.

Il dato va valutato con positività, ha chiarito Simoncini, anche perchè "nel secondo semestre dell’anno non erano più in vigore le agevolazioni fiscali per privati e imprese varate due anni fa per rendere appetibili le aste ad un pubblico sempre più vasto e per velocizzare le compravendite". I meccanismi delle aste immobiliari, spinti "per un anno e mezzo dalla fiscalità favorevole in vigore, sembrano avere acquisito una maggiore efficienza strutturale" ha segnalato ancora il presidente di Sogeea.

Dal rapporto, inoltre, emerge che il 16% degli immobili oggetto dello studio, pari a 3.170 unità, è localizzato in Sicilia, regione che ha accusato un ridimensionamento a livello di numeri assoluti (aveva 3.875 procedure aperte) ma che ha comunque tolto il poco invidiabile primato alla Lombardia, superata anche dal Lazio (2.328). Superano il migliaio di vendite forzate altre tre regioni: la Campania (1.987), la Toscana (1.629) e la Puglia (1.121).

A livello di province, spiccano le 1.462 abitazioni di Roma, che precede Napoli (1.026), Palermo (987), Brescia (932) e Catania (893), segnala il rapporto che è stato passato sotto la lente, tra gli altri, anche dal giudice della sezione Fallimentare del Tribunale di Roma, Barbara Perna, e dal referente per l'ufficio crediti dell'Abi, Angelo Peppetti. "Per un giudice è un'attività complessa e delicata che deve tenere conto dell'esigenza della tutela del credito come motore dell'economia italiana, ma anche -ha sottolineato Perna- dei diritti dei proprietari in linea con le norme".

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