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Ema, Renzi: "Spero che giudice olandese sia fake news"

10 febbraio 2018 | 12.59
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La sede temporanea dell'Ema ad Amsterdam (Afp) - AFP
La sede temporanea dell'Ema ad Amsterdam (Afp) - AFP

"Tutto il Pd sta a fianco del sindaco Sala. E speriamo che quella del giudice olandese chiamato a decidere sul ricorso sia una fake news" auspica con un tweet il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi. "Neanche in Champions si può arbitrare una squadra della stessa nazione. Sulla partita #Ema va fatta chiarezza". La designazione di un giudice olandese da parte della Corte europea di giustizia di Lussemburgo per la decisione sul ricorso che contrappone Italia e Olanda nel contenzioso sull'assegnazione della sede dell'Ema, afferma all'AdnKronos il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, "ci ha sorpreso anche perché la stessa Corte, dal punto di vista organizzativo, generalmente evita che un giudice si possa occupare di questioni relative al proprio Paese, anche se nel caso in questione la parte del giudizio è il Consiglio d'Europa ma è evidente che l'Olanda ha un interesse da tutelare e potrebbe costituirsi in giudizio". "Sono certo però -osserva Ferri- che la Corte, così come prevede lo statuto, saprà garantire imparzialità e terzietà di giudizio nel valutare le istanze dell'Italia".

"Riteniamo essenziale che il Governo italiano si attivi per creare il consenso necessario a rivedere la decisione dell'assegnazione di Ema, nell'interesse europeo di tutti gli Stati membri e dei cittadini europei, nonché per garantire la piena operatività dell'Agenzia nei tempi previsti". Questa la richiesta rivolta al premier Paolo Gentiloni nella lettera in possesso dell'Adnkronos, firmata dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, da Diana Bracco, in rappresentanza delle imprese, e da Gianluca Vago, in rappresentanza del sistema accademico lombardo.

Ringraziando il premier e il Governo per il ricorso presentato contro l'assegnazione della nuova sede Ema ad Amsterdam, Sala, Maroni, Bracco e Vago sottolineano nella lettera che "la situazione che di fatto si è venuta a creare sta mettendo in grande difficoltà il processo di trasferimento della sede di Ema, come testimoniato dalla presa di posizione del suo direttore esecutivo nei giorni scorsi".

Comune, Regione, aziende e mondo accademico fanno fronte comune e chiedono al Governo italiano di attivarsi. "Sarà importante che il dibattito acquisisca rilevanza nel Parlamento europeo in quanto solo da un confronto tra Parlamento, Consiglio e Commissione potrà emergere la necessità di rivedere la decisione assunta in sede di Consiglio secondo la procedura di assegnazione", affermano.

In gioco non c'è solo la candidatura di Milano, ma la stessa operatività dell'Agenzia europea del farmaco, che potrebbe essere messa a rischio dai ritardi olandesi nel predisporre la nuova sede, con inevitabili conseguenze per il ruolo svolto da Ema.

"La farmacovigilanza è un'attività che contribuisce alla tutela della salute pubblica, sia con la valutazione dei nuovi farmaci, sia attraverso l'identificazione, la valutazione, la comprensione e la prevenzione degli effetti avversi o di qualsiasi altro problema correlato all'uso dei medicinali", rilevano Sala, Maroni, Bracco e Vago nella lettera al premier Gentiloni.

"La business continuity è dunque un fattore essenziale, come affermavano gli stessi parametri stabiliti dalla Commissione. Chi assicura, ad esempio, che alla data finale la sede di Amsterdam sia pronta? Cosa accadrà se la continuità operativa non sarà garantita e le attività dell'Ema verranno danneggiate? Chi ha la responsabilità di questa tempistica? A fronte di tanta incertezza, la candidatura di Milano con le sue garanzie appare ancora più solida e inattaccabile", aggiungono.

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