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Levi's: addio operai, arriva il laser

28 febbraio 2018 | 10.19
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Levi's, l'iconica azienda statunitense fondata nel 1853 a San Francisco da Levi Strauss, sta per rivoluzionare la produzione dei propri jeans. Per ottenere l'aspetto vintage e gli strappi tanto amati dai propri clienti, l'etichetta americana è pronta a sostituire il proprio esercito di operai con il laser. Secondo quanto scrive il Financial Times, il colosso del denim, che ogni anno produce circa 150 milioni di jeans, si prepara a uno dei più grandi cambiamenti della sua storia.

L'utilizzo del laser prenderà il posto dei lavoratori che si occupano manualmente delle rifiniture del tessuto (un procedimento intenso e a volte tossico), che l'azienda di San Francisco spera di sostituire entro il 2020. L'obiettivo è ridurre sprechi e costi e accelerare la produzione. "Questo è il futuro della produzione di jeans", ha affermato l'amministratore delegato di Levi's, Chip Bergh, dal 2011 al timone dell'azienda.

Negli ultimi anni, Levi's ha dovuto affrontare una competizione senza pari da parte dei colossi del fast fashion come H&M e Zara. Per non parlare delle scelte dei consumatori, che sempre più spesso al denim preferiscono lo stile athleisure, la tendenza che unisce lo sportswear all'abbigliamento casual. Secondo i dirigenti di Levi's, aggiungere "agilità" alla produzione gli consentirebbe di rispondere alle richieste mutevoli dei consumatori.

Inoltre, mentre il laser riesce a rifinire un paio di jeans in 90 secondi per produrlo a mano ci vogliono 6-8 minuti. Nel 2017 Levi's ha riportato un utile in calo del 3%, pari a 281 milioni di dollari, mentre i ricavi sono stati di 4,9 miliardi di dollari. I laser, fa notare il FT, sono solo l'ultimo esempio del ruolo crescente dell'automazione nella manifattura del 21esimo secolo. Una concorrenza che in futuro milioni di lavoratori dei Paesi in via di sviluppo saranno costretti ad affrontare.

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