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Sei single? A Milano in affitto puoi permetterti 30 mq

28 febbraio 2018 | 13.25
LETTURA: 3 minuti

(Foto Immobiliare.it)
(Foto Immobiliare.it)

Un bilancio familiare sostenibile prevede che la spesa per l’alloggio non superi il 28% delle proprie entrate. Ma se gli italiani seguissero alla lettera questa regola d’oro, in quanti metri quadri riuscirebbero a vivere in affitto? Secondo uno studio di Immobiliare.it, nelle città di Milano e Firenze una persona da sola potrebbe permettersi poco più di 30 metri quadrati (rispettivamente 33 e 32).

L’analisi ha preso in considerazione la retribuzione annua lorda (ral) media percepita nei venti capoluoghi di regione e ha incrociato il dato, al netto delle imposte fiscali e previdenziali, con i costi medi degli affitti rilevati in città. Nonostante la retribuzione lorda record (34.330 euro), a Milano un lavoratore dovrebbe accontentarsi di un appartamento da 33 metri quadri, per una spesa mensile pari a 537 euro, la più elevata a livello nazionale. Maggiore è lo scompenso registrato a Firenze: qui la ral media supera i 30mila euro, cifra che permette di pagare un canone per una casa di appena 32 mq (470 euro al mese).

Va meglio, seppure di poco, a chi sceglie la Capitale. A Roma la retribuzione lorda annua è pari mediamente a 29.977 euro che, a fronte di prezzi al metro quadro pari a 13,77 euro, consentono di sostenere la locazione di un appartamento da 34 metri quadrati. Scorrendo l’elenco dei venti capoluoghi, si trova un pari merito fra Venezia e Napoli, dove i lavoratori più parsimoniosi, che non vogliono spendere oltre il 28% del proprio reddito per pagare casa, possono permettersi al massimo abitazioni da 40 metri quadrati.

Non molto distante la possibilità di chi vive a Bologna, dove nonostante una ral media che supera i 30mila euro, le spese per l’affitto coprono fino a 43 metri quadrati (per un canone medio di 488 euro al mese). Non superano i 50 metri quadrati le abitazioni che, secondo questa modalità di calcolo, i lavoratori possono affittare a Trento e Cagliari (rispettivamente 45 e 49 mq).

Sono certamente migliori le condizioni di chi sceglie di lavorare a Campobasso e Catanzaro. Anche se qui le Ral sono inferiori a confronto della media nazionale, pari rispettivamente a 26.197 euro e 25.603 euro, i costi bassi delle locazioni consentono di potersi permettere appartamenti da 73 e 82 metri quadrati.

"Non è un caso - spiega Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it - che, soprattutto nelle grandi città come Milano, Firenze e Roma, i lavoratori abbiano eletto la condivisione come una delle forme abitative predilette. Sempre più fuori sede preferiscono un appartamento in buone condizioni e in una zona centrale da dividere con una seconda persona, piuttosto che affittare un monolocale in periferia, lontano dai principali punti di riferimento della città".

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