"Incapace di avanzare argomentazioni meritevoli, il consiglio ha semplicemente abbandonato i propri posti per prendere tempo. Elliott considera questa azione cinica e egoista, in quanto ritarda la capacità degli azionisti di Telecom Italia di esprimere i propri voti in occasione della prossima Assemblea generale". E' quanto si legge in una nota del fondo Elliott che risponde alle dimissioni degli 8 consiglieri di Tim che hanno fatto decadere l'intero board.
La 'sfida' fra Vivendi e il fondo Elliott avrebbe dovuto avere luogo nell'assemblea convocata per il 24 aprile ma con la mossa del gruppo francese è rinviata all'assemblea del 4 maggio, quando dovrà essere rinnovato il board. "Dato lo slancio dietro la campagna di Elliott in Telecom Italia per migliorare sia le prestazioni che la governance, Elliott non è stato sorpreso di vedere ieri le dimissioni di sette consiglieri affiliati a Vivendi", sottolinea ancora il fondo Usa.
Nel definire "cinica ed egoista" la mossa delle dimissioni dei consiglieri, Elliott osserva che "questo è l'ennesimo esempio di come i diritti degli azionisti di minoranza a Telecom Italia siano abrogati e del continuo disprezzo delle migliori pratiche di governo societario".