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FederlegnoArredo con Cerved screening a retail, al via monitor pagamenti

27 marzo 2018 | 16.48
LETTURA: 5 minuti

Emanuele Orsini, presidente Federlegno - Fotogramma
Emanuele Orsini, presidente Federlegno - Fotogramma

FederlegnoArredo fa lo screening ai distributori. Mette il retail ai raggi X per capire monitorare i pagamenti e così stabilire chi sono i solvibili, quelli meno e quelli che non lo sono del tutto, per avere, eventualmente, strumenti di selezione. La possibilità è offerta dall'accordo siglato oggi a Milano con Cerved, che ha customizzato una piattaforma dedicata ai produttori del comparto dell'arredo, della cucina e del bagno: dall'analisi dei bilanci e dei dati che quotidianamente vengono indirizzati a Cerved dalle aziende, è possibile monitorare e tracciare il profilo dei pagatori e assumere delle decisioni. Continuare a lavorare con alcuni attori della filiera della distribuzione e con altri no, valorizzando i migliori e, di fatto, portando il comparto a una sorta di selezione naturale. Semaforo verde per i virtuosi, rosso per i casi di solvibilità bassa, giallo per chi sta in mezzo.

Tutto ciò nasce dalla esigenza di tutelare le aziende attraverso il monitoraggio del rischio del credito. Basti pensare che le aziende della distribuzione indipendente sono diminuite dal 2016 a oggi di oltre 650 unità, attestandosi a poco più di 17mila nel 2018. Appena il 38,3% di esse appartiene alle classi di solvibilità che vanno da massima/ elevata (il 45% concentrate soprattutto in Lombardia, Piemonte e d Emilia Romagna), a media (25,5%) secondo il Cerved Group Score. Il restante 60% si colloca tra coloro che vanno dalla moderata capacità di onorare gli impegni commerciali alla non affidabilità (il 9,2%).

FederlegnoArredo sceglie per questo passo un momento congiunturale positivo, in cui il sistema gode di buona salute. Le previsioni per il 2018-19 di Cerved evidenziano un aumento di fatturato del 3,1% per quest'anno e del 3% per il prossimo, in linea con la media italiana che si attende a +3,2%, ma nettamente al di sopra della moda che non andrebbe oltre il +1,6%.

In pratica da oggi gli associati di FederlegnoArredo potranno avere accesso non solo ai dati finanziari ed economici delle quasi 6 milioni di aziende che rientrano nel database Cerved, ma anche indicazioni più specifiche e dettagliate relative ai comportamenti di business, agli indici di affidabilità e solidità dei loro clienti, partner e fornitori, ottenute mettendo a fattore comune le loro informazioni creditizie e incrociando questi contenuto con le analisi storiche e predittive di Cerved. Con l'obiettivo, appunto, di ridurre al minimo il rischio di insolvenza. E' di 3mila euro l'entry level per 250 anagrafiche.

Per Alberto Scavolini, Ceo e managing director di Ernestomeda, e consigliere incaricato del gruppo Cucine di Assarredo, si è scelto di "mettere insieme, a fattore comune le esperienze di pagamento, usando Cerved come collettore, per condividere i rivenditori virtuosi e quelli meno virtuosi". "Come aziende del bagno abbiamo sempre vissuto con molta sofferenza il fatto che le informazioni commerciali non sono mai attuali - ha aggiunto il presidente di Assobagno Paolo Pastorino - ma sulle dinamiche veloci dei mercati perdono la loro attualità. Si voleva trovare uno strumento che fosse in time. La soluzione di Cerved si basa sull'incrocio e la condivisione delle informazioni che le aziende hanno sulle performance di pagamento mensili. In questo modo si valorizzano i distributori più virtuosi".

Secondo Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo (che raggruppa tutte le associazioni più settoriali) "per l'operatore dell'arredo conoscere i propri partner e il loro stato di salute è sicuramente uno degli aspetti più importanti da tenere sotto controllo. Da qui la scelta di appoggiarci a un partner come Cerved". Secondo Roberto Mancini, Cco di Cerved, in questo modo "contribuiamo a migliorare lo stato di salute di una parte importante dell'economia reale del Paese. L'accordo va in questa direzione". Dello stesso parere Claudio Feltrin, presidente di Assarredo, secondo cui "non possiamo più ragionare come entità distinte, ma dobbiamo essere presenti ovunque con un linguaggio comune.

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