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Papa ai petrolieri: "Uso energia non distrugga civiltà"

09 giugno 2018 | 13.29
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(Foto Vatican Media)
(Foto Vatican Media)

"La civiltà richiede energia, ma l’uso dell’energia non deve distruggere la civiltà!". Lo ha ammonito il Papa ricevendo in udienza in Vaticano i petrolieri, al termine della due giorni di dibattito sulla 'Transizione energetica e la cura della nostra casa comune', promossa dal dicastero vaticano che si occupa di Sviluppo umano integrale e dall'Università americana Notre Dame. Al vertice hanno partecipano i massimi livelli delle compagnie ExxonMobil; l' Eni con l'ad Claudio Descalzi; British Petroleum; Royal Dutch Shell; Equinor e Pemex. Per la Santa Sede, oltre al cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze mons. Sanchez Sorondo, il cardinale Peter Turkson, prefetto del dicastero che si occupa dello Sviluppo umano integrale.

"Se vogliamo eliminare la povertà e la fame come richiesto dagli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, il miliardo e più di persone che non dispone oggi di elettricità deve poterla avere in maniera accessibile. Ma nello stesso tempo - ha avvertito Francesco - è bene che tale energia sia pulita, contenendo l’uso sistematico di combustibili fossili. L’auspicabile prospettiva di una energia per tutti non può portare a una non auspicabile spirale di sempre più gravi cambiamenti climatici, mediante un temibile rialzo delle temperature nel globo, più dure condizioni ambientali e l’aumento dei livelli di povertà".

Il Pontefice ha ricordato ai big del petrolio l'Accordo di Parigi: "Come sapete, nel dicembre del 2015, 196 Nazioni hanno negoziato e adottato l’Accordo di Parigi con la ferma intenzione di limitare la crescita del riscaldamento globale sotto i 2°C rispetto ai livelli pre-industriali e, se possibile, sotto 1,5°C. Due anni e mezzo dopo, le emissioni di CO2 e le concentrazioni atmosferiche dovute ai gas-serra sono sempre molto alte. Questo è piuttosto inquietante e preoccupante. Destano preoccupazione anche le continue esplorazioni per nuove riserve di combustibile fossile, allorquando l’Accordo di Parigi consiglia chiaramente di mantenere nel sottosuolo la maggior parte del carburante fossile. Ecco perché c’è bisogno di discutere insieme - industriali, investitori, ricercatori e utenti - riguardo alla transizione e alla ricerca di alternative". Bergoglio ha quindi messo in evidenza l'urgenza di risposte per la cura della nostra 'casa comune': "Non c’è tempo da perdere: abbiamo ricevuto la Terra dal Creatore come una casa-giardino, non trasmettiamola alle future generazioni come un luogo selvatico".

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