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Prima legge su rider nel Lazio, Zingaretti 'brucia' Di Maio

20 giugno 2018 | 11.28
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(Fotogramma)
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Più diritti, più tutele, più innovazione in materia di salute e sicurezza ai lavoratori della gig economy. È questa in sintesi la proposta di legge, ‘Norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali’, approvata ieri in giunta e presentata oggi nella sede della Regione Lazio, dal presidente Nicola Zingaretti accanto al l’assessore al Lavoro Claudio di Bernardino.

I lavoratori digitali sono dunque i protagonisti della proposta di legge approvata dalla Giunta Zingaretti per colmare un vuoto normativo e rispondere alle nuove esigenze emerse nel mercato del lavoro con la nascita dell’industria 4.0’. Si tratta di una ‘proposta’ frutto di un percorso partecipato avviato dalla Giunta attraverso una consultazione pubblica sulla piattaforma on line del sito della Regione Lazio e di una serie di incontri dedicati a tutti gli attori protagonisti. Non solo i lavoratori, ma anche le aziende, le organizzazioni sindacali e datoriali.

''La nostra non vuol essere una provocazione ma un contributo che noi diamo alla legislazione nazionale. E' la prima legge che si fa su questo tema. Noi ci auguriamo che il governo non solo non la impugni, anzi speriamo possa aiutare uno sviluppo positivo della legislazione nazionale'', ha dichiarato Zingaretti presentando la proposta di legge. ''Abbiamo ovviamente inviato questa legge al ministro del Lavoro Di Maio in uno spirito di piena collaborazione - ha detto - Non è una legge contro qualcuno. È una legge che vuole sostenere questo settore economico a svilupparsi all'interno di una rete di tutele che vanno comunque sancite e garantite. Si farà allora un buon lavoro per la nostra economia regionale e per l'Italia''. ''Noi ci auguriamo che il testo venga approvato il più presto possibile, speriamo entro l'anno", ha auspicato Zingaretti, aggiungendo: "Abbiamo lanciato l'idea il 5 maggio, la memoria di Giunta è del 15 maggio, mentre il presidente Conte e il ministro Di Maio hanno giurato dal Presidente della Repubblica il primo giugno. Lo dico per sgomberare il campo da polemiche o equivoci, che non ci sono tra l'altro, di una rincorsa o peggio di una iniziativa polemica rispetto, invece, ad un importante confronto sugli sviluppi legislativi legati ad un tema così delicato''.

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