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Federlegno: "In Cina e Usa vola export arredamenti"

28 giugno 2018 | 17.24
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E' un settore che conosce continui successi quello dell'arredamento Made in Italy che si conferma ai vertici su alcuni dei principali mercati mondiali. Come spiega una analisi del Centro Studi di FederlegnoArredo, l’Italia si conferma come primo fornitore di arredamento della Cina con una quota di mercato del 21,9%, seguita da Germania (15,2%) e Vietnam (8,7%). E nel 1° trimestre 2018 le nostre esportazioni di arredamento e illuminazione continuano a crescere registrando un +13,6%. Tra i comparti più dinamici - grazie anche all'aumento della spesa per la casa - troviamo cucine (+89,6%), altri mobili (+18,9%), e parti di mobili (+78,9%). Risultati positivi anche per ufficio (+10,5%) e arredobagno (+7,8%).

L’approccio strategico di FederlegnoArredo "in questi ultimi anni è cambiato, anche grazie al supporto dell’agenza ICE" commenta il Presidente Emanuele Orsini. "Finalmente agiamo come sistema e siamo portatori di una cultura che viene capita dai buyer cinesi. Non si sottovaluti l’effetto dirompente del Salone del Mobile che abbiamo replicato a Shanghai".

Ottimi risultati anche sul mercato Usa dove l'Italia occupa il 5° posto come Paese fornitore di arredamento con una quota di mercato del 2,3%, preceduta da Cina, Messico, Vietnam e Canada. Paesi i cui prodotti – tutti sul segmento basso e medio-basso del mercato – non sono in competizione con quelli del design Made in Italy.

Attualmente l'export italiano di arredamento verso gli Stati Uniti pesa per il circa il 72% del totale esportato dalla filiera legno-arredo verso il Paese e registra una crescita del +1,8%. Nel 2017 le vendite di mobili italiani verso gli Stati Uniti hanno superato il miliardo di euro, con una crescita del 4,6% rispetto all’anno precedente.

"Il mercato statunitense è di fondamentale importanza per i settori da noi rappresentati" commenta Orsini. Ora le aziende del legno-arredo sono messe seriamente a rischio dall'anticipazione dell'entrata in vigore di nuovo regolamento americano relativo agli standard di emissione di formaldeide dai prodotti a base legno di Epa (la Enviroment Protection Agency). L'entrata in vigore è stata anticipata rispetto alla data prevista (12 dicembre) a seguito di un'apposita ordinanza di una Corte statunitense, e pertanto, numerose aziende stanno bloccando le spedizioni per gli Stati Uniti di tali prodotti.

"Parliamo di 100 milioni di euro di merce in attesa di essere consegnata, innescando così una spirale negativa che va scongiurata. FederlegnoArredo sta lavorando al fianco delle istituzioni per stabilire un canale diplomatico efficace. Ora bisogna continuare a insistere su questa strada".

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